Bando periferie azzerato la giunta cerca un rimedio
Fondi azzerati, diluvio di critiche. Zanotto replica: «Recupereremo le risorse dal bilancio»
Milioni perduti o progetti ancora fattibili? È scontro frontale sull’interpretazione da dare alle ultime notizie, arrivate da Roma, sul cosiddetto Bando delle periferie. Dopo l’incontro delle commissioni parlamentari con l’Anci, la polemica è riesplosa. L’associazione dei Comuni stessa ha interpretato l’esito dell’incontro come un addio definitivo a quei milioni, che per Verona sarebbero stati 18 (più altri 18, prevedibili grazie a conseguenti interventi di privati).
A Palazzo Barbieri, in imbarazzo gli esponenti leghisti, visto che quella sparizione arriverebbe dal governo amico, formato da Lega e Cinquestelle. Ma il vicesindaco Luca Zanotto, leghista doc, afferma che in realtà, non è cambiato nulla. «Sapevamo già ciò che è stato detto martedì, nell’incontro con le Commissioni parlamentari – spiega - e cioè che non sarebbe stata inserita adesso la tranche di finanziamento del Bando prevista per il 2019, e quindi continueremo a lavorare per capire se è possibile utilizzare in sostituzione una parte dell’avanzo di bilancio senza che questo incida sul Patto di stabilità». Si spera quindi sullo sblocco dei milioni (a Verona sono 107) da molti anni inutilizzabili proprio per quel famigerato Patto. E secondo Zanotto quella «sarebbe una soluzione adeguata mentre, per quanto riguarda Verona le cose non cambierebbero perché i nostri interventi erano già previsti per il 2020».
Furibondo invece l’ex sindaco Flavio Tosi: «I soldi del bando per le periferie – spiega – sono stati congelati fino al 2020, ma di fatto sono stati sottratti alle città per finanziare il cosiddetto reddito di cittadinanza». Guardando poi a Verona, Tosi ironizza: «È proprio vero - dice – il detto per cui “dagli amici mi guardi Iddio”. Sboarina – chiede sarcasticamente Tosi non andava in giro a vantarsi che Salvini è suo amico e che questo governo ha un doppio filo con Verona tramite il difensore della città, il ministro Fontana? Ma i suoi amici ci hanno fregato 18 milioni destinati a Verona con il bando periferie, per il quale il sottoscritto aveva lottato tenacemente quando era sindaco: con me e col governo del Pd, che non aveva guardato ai colori politici, Verona aveva ottenuto 18 milioni, mentre con Sboarina e Salvini, e con Fontana ministro, Verona viene scippata di quei soldi. E per fortuna che i tre erano amici, pensa se si fossero stati sulle balle. Il fatto è – conclude Tosi – che Sboarina è stato messo lì da Salvini e Fontana purché non dia loro fastidio e sembra l’attuale presidente del Consiglio, paravento di Salvini e Di Maio».
Gli risponde la maggioranza con Paola Bressan, di Battiti («I 18 milioni destinati a Verona erano soldi virtuali, una promessa non mantenuta, e a Tosi sfugge che il reddito di cittadinanza è un punto programmatico del M5S, che Salvini ha accettato per il bene dell’Italia, mentre proprio oggi ha inserito la nostra città fra le 15 che in Italia avranno i fondi per la lotta alla droga nelle scuole»), e Leonardo Ferrari, di Fdi («Il progetto che Tosi aveva mandato al Ministero si è piazzato al 90 posto su 94: se avesse lavorato meglio e fosse entrato nei primi 20, i soldi oggi ci sarebbero davvero»). Va all’attacco anche il Pd, in una nota firmata dal segretario cittadino Ugo Ugoli e dai consiglieri comunali: La cancellazione del cofinanziamento statale al Piano per la riqualificazione di Veronetta è una delle più grandi delusioni della storia amministrativa di questa città». Il Pd aggiunge che «il fatto che grillini e leghisti al governo vengano a dire ai veronesi di arrangiarsi, spendendo i soldi che hanno in cassa, aggiunge al danno anche la beffa: non erano forse i leghisti quelli che gridavano contro Roma ladrona?»
Il Pd annuncia che chiederà a Zanotto «di specificare, nero su bianco, come attuare con risorse comunali i lavori previsti a Bocca Trezza, al Silos di Levante e alla Passalacqua». Michele Bertucco (Sinistra in Comune) annuncia da chiederà sostegno alla sua mozione per fare pressioni sul governo per recuperare i 18 milioni, «mozione depositata il 9 agosto ma tanto più valida oggi». Critica infine anche la posizione di Mauro Bonato, leghista da poco espulso dal partito ma tuttora capogruppo del Carroccio: «È una vera vergogna aver perso quei milioni. Fossi il sindaco Sboarina convocherei tutti i parlamentari veronesi per chiedere conto di cosa stiano facendo per recuperarli subito».
Il vicesindaco Non c’è nulla che non si sapesse già, contiamo di usare i fondi congelati dal Patto di stabilità
Flavio Tosi Hanno tolto alla città per destinare tutto al reddito di cittadinanza Begli amici ha Sboarina...
Ugoli (Pd) Questa è una delle più grandi delusioni della nostra storia amministrativa