Cantiere scuola il Veneto chiede 314 milioni Ecco le priorità
Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti annuncia l’avvio di una collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana ed il Cnr per la mappatura satellitare degli edifici scolastici (grazie al sistema Cosmo-Skymed che è in grado di misurare lo spostamento degli immobili al decimo di millimetro) e lo stanziamento di 7 miliardi per la messa a norma delle scuole, con una prima tranche - forse 3 miliardi - già nella prossima Finanziaria.
I soldi, ha spiegato il ministro, andranno a Comuni (elementari e medie) e Province (superiori) ma a farsi avanti, per un ruolo di regia, è la Regione, «sul pezzo» grazie all’anagrafe costruita in collaborazione con gli enti locali ed ai piani stilati ogni tre anni per individuare le priorità e le risorse necessarie a realizzarle, compresi i fondi della Bei, la banca europea per gli investimenti. Il piano regionale vigente (2018-2020) conta 216 interventi che spaziano dall’adeguamento sismico alla messa a norma, dall’eliminazione del rischio all’adeguamento alle norme antincendio, in altrettante scuole, per un valore complessivo di 314 milioni di euro, di cui 215 attesi proprio dal ministero. Per quanto riguarda le segnalazioni arrivate dai Comuni, in cima alla lista ci sono: la scuola primaria di Zanè, Vicenza (cantiere da 6,2 milioni, di cui 3 attesi dal ministero), la scuola primaria Villafontana di Bovolone, Verona (2,95 milioni, 2,6 attesi dal ministero) e la scuola secondaria di primo grado di Cornedo Vicentino, Vicenza (2 milioni, 1,6 di contributo statale). Gli interventi più urgenti segnalati dalle Province sono invece l’istituto superiore agrario «Della Lucia» di Belluno (3,5 milioni, 2,7 attesi dal ministero), l’istituto superiore «Einaudi Scarpa» di Treviso (3 milioni, integralmente a carico dello Stato), il liceo statale Celio-Roccati di Rovigo (anche qui 860 mila euro tutti dovuti dal ministero).
«Nella graduatoria di finanziamento abbiamo dato priorità all’immediata cantierabilità, con particolare riguardo ai progetti che sono già allo stato esecutivo, dispongono delle aree e non sono soggetti a restrizioni normative spiega l’assessore all’Istruzione, Elena Donazzan -. Si dovrebbero aprire almeno 321 cantieri, visto che oltre la metà dei plessi risale a prima degli anni Settanta e che l’evoluzione dei programmi scolastici richiede nuovi spazi, come palestre, laboratori, aule polivalenti. Solo quando il Veneto avrà l’autonomia finanziaria potrà programmare un fondo ad hoc, per dare corso regolare alla periodica riqualificazione del patrimonio scolastico. Per ora il Veneto continua a dipendere dal riparto nazionale, anche se contribuisce in maniera diretta con il cofinanziamento per oltre il 30% del valore degli interventi finanziati». Nell’attesa dell’autonomia, il governatore Luca Zaia si complimenta con Bussetti e ringrazia il governo: «Si tratta di una buona notizia, il segno di un governo civile che mette al primo posto la sicurezza e il benessere delle nuove generazioni. È infatti sui banchi di scuola che si impara il senso dello Stato, l’appartenenza ad una comunità e il senso di rispetto verso la cosa pubblica».
Sempre sul fronte della scuola, ieri il ministero dell’Interno ha annunciato l’avvio del piano «Scuole sicure», che incarica le prefetture di coordinare con gli istituti e gli enti locali piani di prevenzione e contrasto allo spaccio, con il rafforzamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine (polizia locale compresa, potranno essere assunti agenti ad hoc), la riqualificazione delle aree limitrofe agli istituti, l’installazione di telecamere, l’applicazione anche nelle scuole del Daspo urbano. Il Viminale ha stanziato 2,5 milioni per le principali città italiane: a Venezia andranno 66 mila euro, a Verona 65 mila euro, a Padova 53 mila euro.