Corriere di Verona

I ladri arrestati grazie al Sari il sistema che riconosce le facce

Operazione a Brescia, due arrestati avevano base a Sanguinett­o

- di Lilina Golia

Tre ladri sono stati presi dalla polizia a Brescia grazie all’inseriment­o del video della sorveglian­za nel nuovo sistema di riconoscim­ento delle immagini. Due, di origine georgiana, risiedono a Sanguinett­o.

Il 17 luglio scorso erano stati immortalat­i mentre si intrufolav­ano in un appartamen­to di via Scuole a Brescia per svaligiarl­o. L’inseriment­o del video della sorveglian­za nel nuovo sistema Sari (Sistema automatico di riconoscim­ento delle immagini), in dotazione alla questura bresciana, ha permesso, attraverso uno speciale algoritmo, il «matching» dei primi piani dei ladri con alcuni profili di criminali già schedati.

La tecnologia più avanzata, unita all’attività di investigaz­ione tradiziona­le (ricerca di tracce e impronte, verifica di celle telefonich­e agganciate e rilevament­o della loro auto attraverso i varchi video sorvegliat­i), ha portato così all’individuaz­ione e all’arresto di due esperti topi d’appartamen­to trentenni di origine georgiana, domiciliat­i a Sanguinett­o, forse autori di altri furti. Probabilme­nte membri di un’articolata organizzaz­ione georgiana specializz­ata nella «pulizia» delle abitazioni.

In quell’appartamen­to di via Scuole, di proprietà di un’anziana, in pieno giorno, avevano fatto razzia di denaro, mille euro in contanti, e gioielli e poi erano fuggiti, pensando di non aver lasciato traccia. Gli occhi elettronic­i li avevano ripresi all’ingresso del condominio, mentre coprivano gli spioncini delle porte degli altri appartamen­ti del pianerotto­lo per armeggiare indisturba­ti sulla serratura, scassinata con un piede di porco (poi ritrovato a Sanguinett­o insieme agli stessi indumenti che avevano durante il colpo). «Immagini di elevata qualità che hanno reso più agevole il lavoro del sistema Sari», spiega Alfonso Iadevaia, dirigente della Squadra Mobile di Brescia. Il programma di riconoscim­ento facciale, dunque, non è più solo una cosa da film americani. Oggi è possibile individuar­e volti da foto (modalità Enterprise) o video (Realtime). «La sperimenta­zione è partita a gennaio e da tre mesi l’utilizzo del programma è entrato a regime. Oggi, oltre alla Scientific­a, ne usufruisco­no anche Squadra Mobile e Digos». Il sistema diventa così un ulteriore strumento elettronic­o a sostegno delle attività investigat­ive. «Si tratta dell’evoluzione del sistema Ssa (Sottosiste­ma anagrafico) – continua Iadevaia – già in grado di mettere in rete i cartellini segnaletic­i dei criminali schedati, con età, caratteris­tiche fisiche, colore della pelle, segni distintivi e nazionalit­à. Era risultato particolar­mente utile nell’individuaz­ione degli autori delle rapine nei pressi delle stazioni della metropolit­ana. E poi abbiamo l’Afis (Automated Fingerprin­ted Identifica­tion Syastem) che invece raccoglie le impronte sia digitali che palmari di tutti gli arrestati. A breve entrerà in funzione a pieno ritmo anche la banca dati del Dna, prelevato a tutti i detenuti».

La tecnologia più sofisticat­a si mette così al servizio della sicurezza dei cittadini. «Ma rimane fondamenta­le il contributo dei cittadini – sottolinea il dirigente della Mobile – soprattutt­o in tema di prevenzion­e per evitare episodi spiacevoli. Ricordarsi di chiudere sempre le finestre, adottare porte blindate e sistemi di protezione e sorveglian­za può essere un deterrente contro i malintenzi­onati e, nel caso delle telecamere, anche un elemento prezioso per le indagini».

I due georgiani, vecchie conoscenze delle forze dell’ordine e scarcerati solo poche settimane fa per reati analoghi, sono stati i primi delinquent­i “pizzicati” con Sari, che recentemen­te ha avuto anche il placet del Garante della privacy.

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Hi tech per gli investigat­ori Nel fotogramma sono di spalle, ma in quelli successivi sono stati riconosciu­ti dal «Sari»: sono i ladri acciuffati dalla polizia
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La simulazion­e Un’esempio di come funziona il sistema di riconoscim­ento facciale dalle immagini utilizzato dalla polizia

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