Bracconieri sorpresi a caccia fuga e spari contro gli agenti
Era da qualche settimana che la polizia provinciale aveva ricevuto segnalazioni di spari in orario notturno all’interno dell’oasi di protezione faunistica «La Musella», dove è vietata qualsiasi forma di caccia. La scorsa settimana gli agenti hanno organizzato un blitz notturno con la collaborazione di tre guardie volontarie venatorie. Verso le 22, hanno notato un pick up fermo in mezzo a una radura. Sul cassone del rimorchio, un uomo manovrava un faro puntato sui cespugli. Un altro bracconiere al volante del mezzo, mentre il terzo complice imbracciava una carabina dotata di silenziatore. Gli agenti hanno visto il cacciatore puntare il fucile contro un cinghiale aprendo il fuoco e uccidendo l’animale. Subito hanno ordinato ai tre di alfermarsi, ma quelli prima hanno puntato il faro contro gli agenti, abbagliandoli, poi hanno esploso un colpo di fucile a scopo intimidatorio e si sono dati alla fuga con il furgone che ha rischiato di travolgere un agente e due volontari che si sono lanciati in un fosso. I tre bracconieri, avrebbero esploso ancora un altro colpo. A quel punto è stato richiesto anche l’intervento dei carabinieri. In breve si è accertato che il mezzo era in uso a un romeno impiegato nell’Oasi ed è stato poi trovato in una corte della tenuta. Sotto il porticato di un capannone, erano stati abbandonati il faro, la carabina e il silenziatore. Nascosto nella struttura, è stato trovato l’operaio romeno. Gli altri due, invece, avevano tentato di dileguarsi a piedi attraverso i boschi Gli altri due, cacciatori veronesi, si sono presentati tre ore più tarsi . I tre, oltre all’accusa di bracconaggio, sono stati denunciati per resistenza.