Klotz: «Abbasserei le saracinesche solo nelle feste comandate»
Paul Klotz, lei è presidente di Despar Italia e amministratore delegato di Aspiag, che in Italia conta 234 supermercati di proprietà, i centri commerciali padovani Ipercity e Le Brentelle e 400 negozi associati. Li tenete aperti la domenica?
«Il 15% dei nostri punti vendita sì. Alcuni solo la mattina, dipende dalle zone. Il supermercato di piazza della Frutta, a Padova, la domenica è un riferimento per i residenti, che ci vanno a piedi. Soprattutto quando c’è il blocco del traffico. E la voce dei consumatori, in questo dibattito, va ascoltata: per noi la domenica è il secondo giorno quanto a incassi. L’Ipercity è sempre pieno».
I posti di lavoro sono aumentati?
«Sì, abbiamo sottoscritto centinaia di contratti, portandone molti da part-time a full-time e ricorrendo a nuove assunzioni solo per la domenica. Abbiamo preso soprattutto studenti, che non troverebbero altri incarichi in azienda se i nostri supermercati dovessero rimanere chiusi l’ultimo giorno della settimana».
In Aspiag il lavoro domenicale o festivo è obbligatorio?
«No, è facoltativo ed è pagato con una maggiorazione. Tanti single, per esempio, la domenica preferiscono lavorare».
E’ giusto che siano le Regioni e decidere il calendario delle aperture?
«Deve stabilirlo il Parlamento, con una legge uguale per tutti. Altrimenti si creano i pendolari dello shopping tra regioni. E’ sbagliata anche la turnazione, che favorisce i gruppi forti: a Padova noi abbiamo 12 negozi, uno sarà sempre aperto. Ma chi nei ha uno solo, è penalizzato».
Cosa propone?
«Chiudiamo per un anno solo nelle 12 feste comandate e vediamo come va. Possiamo sempre aggiungere altri giorni».
Klotz Noi abbiamo creato centinaia di posti di lavoro in più, in particolare per gli studenti. Con la serrata totale si perdono