Vigili antidroga in scuole e bus
Squadra dedicata affiancherà le forze dell’ordine. Ma ci vorrà il permesso dei presidi Nasce l’unità cinofila della polizia municipale. «Controlli permanenti, fino alla fine dell’anno»
Verona sarà la quarta polizia municipale d’Italia a dotarsi di un’unità cinofila il cui primo compito sarà quello distanare la droga, soprattutto cannabis e hashish, negli istituti scolastici cittadini.
Ad essere sorvegliate speciali saranno alcune linee degli autobus, non solo i mezzi, ma anche le fermate e le aree esterne delle scuole. Per i controlli all’interno sarà necessario la collaborazione dei presidi, a cui andrà chiesto il permesso.
I cani ci sono già. Sono tre, e arriveranno dalla polizia municipale di Venezia, dove sono già stati addestrati a inizio 2019. Un investimento che vale da solo un centinaio di migliaia di euro, contando anche la formazione del personale (con l’aiuto dei vigili di Milano). Lo spazio pure: un’ampia area al Quadrante Europa (in corso l’accordo col consorzio Zai), dove sorgerà un distaccamento per i vigili. Verona sarà la quarta polizia municipale d’Italia a dotarsi di un’unità cinofila, dopo Brescia e per l’appunto, Milano e Venezia. Quale sarà il loro primo compito è noto da qualche giorno: stanare la droga, soprattutto cannabis e hashish, negli istituti scolastici. Ma l’operazione «Scuole sicure» potrà partire già da subito, dai primi di ottobre per l’esattezza, ricorrendo all’impiego delle unità delle altre forze dell’ordine: polizia, carabinieri, guardia di finanza. Queste ultime due saranno impegnate in prima persona nei controlli nel resto del territorio provinciale. Il tema ha dominato il comitato per l’ordine e la sicurezza tenutosi ieri mattina in prefettura. L’assessore comunale alla sicurezza Daniele Polato si è presentato portando una delibera di giunta approvata martedì, che contiene lo schema di progetto dell’operazione. Rispetto ai primi tentativi «a spot» degli anni precedenti, forte di un finanziamento ministeriale (circa 65 mila euro la «fetta» per Verona, una delle 15 città destinatarie), l’amministrazione comunale assicura che l’iniziativa sarà permanente, ovvero fino alla fine dell’anno scolastico. Ad essere sorvegliate speciali saranno alcune linee degli autobus, non solo i mezzi, ma anche le fermate. La «base» dei controlli sarà piazzale XXV Aprile, davanti alla stazione di Porta Nuova, ma saranno intensificati anche a Borgo Roma, Santa Lucia, San Michele e Veronetta, zone dove si trovano importanti plessi scolastici. Scuole superiori, ma anche scuole medie. «Abbiamo voluto con forza – spiega Polato – inserire le scuole secondarie di primo grado all’interno del progetto, in un’ottica di prevenzione».
E per quanto riguarda gli edifici scolastici? I piani del Comune parlano di «controlli mirati all’esterno delle scuole», con interventi molteplici, tra cui «controlli misti di agente in borghese (in un primo momento, ndr) e in uniforme». L’obiettivo è quello di individuare la presenza di spacciatori, studenti inclusi, e di raccogliere informazioni sulla realtà di consumatori di droghe leggere, per avere numeri certi (la supposizione è che il fenomeno sia abbondantemente sottostimato). Controllare le scuole però non è un’operazione banale, vista la delicatezza che pone l’ambiente: sarà necessario innanzitutto la collaborazione dei presidi, a cui andrà chiesto il permesso. «Ma contiamo sul fatto – nota il comandante della Municipale, Luigi Altamura - che saranno i dirigenti a contattarci, c’è molta sensibilità al riguardo». La settimana prossima si terrà già un primo incontro con alcuni di loro, alla presenza del provveditore Albino Barresi. In totale sono stati messi in conto circa 60 servizi, cioè quasi due a settimana. «Saranno necessari degli straordinari, forse anche delle assunzioni – dice Polato – i soldi in arrivo da Roma finiranno in quei capitoli di spesa».
In prefettura si è fatto anche il punto sulla sicurezza in Arena, in vista anche del concerto di Baglioni che venerdì impegnerà tutto l’anfiteatro. «La nostra valutazione è molto positiva – ha detto il prefetto Mulas – è stato un anno di sperimentazioni, finora riuscite».