Tenta di salvare la madre muoiono insieme nel rogo
Dramma nel Padovano: lui, affetto da sindrome di Down, ha cercato di salvarla ma è rimasto soffocato. «Erano uno a fianco all’altra». Il paese sotto choc
Un’anziana madre e il figlio, affetto da sindrome di Down, sono morti per un incendio scoppiato in casa. La tragedia è avvenuta la notte scorsa a Conselve, nel Padovano. Fatale un corto circuito.
Poteva salvarsi Angelo, ha scelto di morire accanto alla madre mentre il fumo riempiva i loro polmoni lasciandoli ormai senza vita nella stanza della donna.
La tragedia che ha sconvolto Conselve, un paese di poco più di 10mila abitanti nella zona sud di Padova, si è consumata la notte scorsa verso le 2.30 al primo piano dell’abitazione di famiglia. Un vicino ha visto uscire del fumo, ha sentito i lamenti e ha dato l’allarme. Angelo Volpi aveva 42 anni e abitava insieme a Rosa Lamberti, la mamma 86enne.
Afflitto da sindrome di Down, ha tentato di urlare e farsi aiutare prima di tornare dalla persona con cui ha condiviso la sua vita, forse volutamente o pervaso dall’incoscienza che guida l’amore di un figlio per il proprio genitore. Entrambi sono stati trovati ormai privi di sensi dai vigili del fuoco accorsi per domare le fiamme di un rogo partito accidentalmente dal garage.
Tutti lo conoscevano Angelo, compreso il luogotenente Giuseppe Ferracane, anche lui giunto nella grande casa della famiglia Volpi appena è partita la segnalazione dal centralino.
«Ho tentato in tutte le maniere di aiutare i pompieri a estrarli vivi, Angelo era uno della comunità e ognuno di noi gli voleva un gran bene», ha raccontato il comandante della locale stazione dei carabinieri ancora sconvolto, quasi che l’essersi intossicato nel tentativo di salvarli non fosse stato sufficiente. Non ha esitato ad avvicinarsi alla densa nube nera anche il vicino di casa, il primo a capire che quelle mura stavano diventando la tomba dell’amico.
«Ho riconosciuto la voce — racconta — era notte fonda, ho allertato i soccorsi, mi sono messo a suonare i campanelli e a cercare di dare una mano». I vigili del fuoco sono arrivati in un battibaleno con due autobotti e dieci uomini dalle stazioni di Padova e Piove di Sacco. Gli operatori hanno circoscritto le fiamme a fatica e sono entrati nell’abitazione. La scena faceva accapponare la pelle: l’uomo disteso vicino alla madre ormai priva di vita sulla sua brandina. Entrambi sono stati trasportati all’esterno con l’ausilio di una scala, il Suem ha messo in atto tutte le manovre di rianimazione ma inutilmente. Intanto fuori dall’abitazione è arrivato anche uno dei tre fratelli del 42enne, Nicola, che qualche ora prima era passato a trovarli come ogni sera: «Sono andato a casa mia verso le 21, alle 2.30 sono tornato qui, ma ormai era tardi», le uniche parole che è riuscito a pronunciare. Non ha potuto fare niente Flavio, un altro dei fratelli Volpi, che era partito da poco per le vacanze insieme alla moglie. Verso le 4 sul luogo della tragedia è sopraggiunto anche Antonio Ruzzon, vice sindaco di Conselve, amico della famiglia che nel paese è conosciuta da tutti. «Il fumo si è propagato nei piani superiori — racconta sconvolto — la cosa che ha commosso è che Angelo poteva salvarsi, ha chiesto aiuto e poi è tornato dalla madre Rosa per starle accanto». L’incendio è stato domato in tempi rapidi dai pompieri che in via precauzionale hanno fatto sgomberare anche le case adiacenti a quella della famiglia Volpi. L’intervento è terminato alle prime luci dell’alba e il rogo non ha coinvolto altri edifici. L’immobile è stato posto sotto sequestro, ora toccherà ai vigili del fuoco capire l’esatta dinamica del corto circuito che ha provocato il fumo alimentato con tutta probabilità da alcuni pallet. Anche le salme sono a disposizione del magistrato, cheche ne ha disposto l’autopsia.