Bocelli Night, scoppia il caso imbucati
Le accuse di Tosi: «Erano a centinaia in Arena». Mazzi: vuole intorbidire le acque
La serata-evento di Andrea Bocelli ha registrato numeri di capogiro, sia come spettatori in Tv sia come presenze in Arena. Proprio su queste, però, si scatena una dura polemica, lanciata da Flavio Tosi, con accuse su overbooking e «imbucati» che avrebbero messo a rischio al sicurezza dell’anfiteatro. Immediata la replica degli organizzatori. «Le uscite erano libere». Dura anche la replica del responsabile del l’extralirica in Arena, Gian Marco Mazzi.
È stato un trionfo, ma adesso rischia di finire in tribunale. La serata-evento di Andrea Bocelli in Arena ha registrato numeri di capogiro, sia come spettatori in Tv sia come presenze in Arena. Proprio su queste, però, ecco scatenarsi una dura polemica, con aspre accuse su overbooking e «imbucati».
Ad aprirla è l’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, secondo cui proprio la presenza di «troppi» spettatori nell’Anfiteatro, dovute alla vendita «di duemila biglietti più del dovuto, oltre a 400 spettatori non paganti» avrebbe portato a conseguenze pesanti. Secondo Tosi, infatti, gli spettatori che non trovavano posto in platea avrebbero «occupato le scalinate di accesso verso le gradinate ma anche verso le uscite di sicurezza, che devono restare sempre libere». L’ex sindaco tuona che la questione «ha anche una rilevanza penale, perché quanto accaduto ha messo in pericolo le migliaia di persone presenti». Alla radice di tutto, sostiene Tosi, il fatto che «per esigenze di spettacolo, il palco era stato ingrandito e questo ha ridotto la capienza dell’anfiteatro di circa duemila posti, ma ciò nonostante sono stati venduti lo stesso numero di biglietti di una capienza normale. Così – aggiunge - molte persone che avevano pagato regolarmente il ticket d’ingresso in gradinata sono state costrette ad occupare le vie di fuga e le uscite di sicurezza, e gli addetti hanno giustamente dovuto segnalare il fatto».
C’è inoltre un secondo punto di polemica. Sempre secondo Tosi «pare infatti che siano stati concessi 400 ingressi gratuiti, un numero spropositato che non si giustifica nemmeno per un evento di tale portata: e comunque Sboarina non aveva annunciato che avrebbe eliminato gli omaggi in Arena?».
Immediata la replica degli organizzatori della serata, la Delamaison Productions Srl, che smentisce l’accusa di Tosi riguardo le centinaia di persone paganti costrette ad occupare le vie di fuga e le uscite di sicurezza. «Al contrario, spiega la società - il servizio di sicurezza ha mantenuto tali uscite libere da persone e cose, così come imposto dalla legge», tanto che «il deflusso degli spettatori a fine concerto è avvenuto regolarmente e velocemente, senza incidente alcuno. Viene definita «gravemente inveritiera» l’accusa di Tosi di aver venduto duemila biglietti in più a fronte di una capienza ridotta dalle dimensioni del palco. Per gli organizzatori, al contrario, «il numero dei biglietti emessi era significativamente inferiore alla capienza autorizzata dalla Commissione di Vigilanza». Anche sui biglietti omaggio la società precisa di aver rispettato le prescrizioni di legge. Quanto all’asserita violazione di norme penali, la società «si riserva di tutelare la propria reputazione ed ogni altro suo diritto presso le sedi competenti» qualora Tosi dovesse ribadire le sue accuse.
Molto dura anche la replica del responsabile delle serate extralirica in Arena, GianMarco Mazzi, che parte ricordando come «l’evento di Bocelli abbia portato alle casse di Fondazione Arena, e alla sua controllata Arena di Verona srl, 423 mila euro più Iva. Al Comune – aggiunge - sono invece andati i canoni per l’affitto della Gran Guardia mentre a favore della Fondazione c’è da registrare anche il 10% di royalties per sempre e per ogni commercializzazione internazionale dell’evento». Quanto alla polemica di Tosi, Mazzi spiega che «la gestione dell’evento (prevendite e omaggi) è stata interamente curata dall’organizzatore, così come la gestione degli omaggi per i suoi ospiti». Mazzi aggiunge il Comune sta regolarmente - e come promesso vendendo in via prioritaria i 132 biglietti che gli spettano per ogni serata di extralirica versando il ricavato al capitolo « Nuove povertà», mentre quelli per Bocelli «sono stati devoluti allo scopo benefico della serata». Mazzi conclude dicendo che «Da parte del consigliere Tosi c’è la sola volontà di intorbidire le acque, probabilmente per cercare di offuscare un autentico successo e far dimenticare che si sta facendo ciò che a lui non è riuscito: mettere a reddito l’Arena e abolire le regalie degli omaggi, di cui si avvantaggiavano solo alcuni».