Corriere di Verona

Nuovi vertici dopo mesi di trattative Tacchella all’Amia, adesso è ufficiale

Premiato l’esponente di Verona Domani. Le opposizion­i: «Solito Cencelli»

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Dopo un’intera estate di trattative, discussion­i e polemiche, le nuove nomine sono arrivate. Tre aziende partecipat­e hanno da ieri i loro nuovi vertici, ma non per questo le polemiche si spengono, anzi. Partiamo dalle decisioni prese, ieri mattina quasi in contempora­nea, dalle tre assemblee convocate dal presidente di Agsm Michele Croce (visto che tutte e tre le società fanno parte della capogruppo da lui guidata). I nomi sono (quasi) tutti quelli previsti. All’Amia, infatti, Bruno Tacchella (di Verona Domani) è da oggi il nuovo presidente, succedendo al tosiano Andrea Miglioranz­i. Accanto a lui, Alberto Padovani (di Battiti), che sarà vicepresid­ente, e poi la leghista Chiara Galli, il forzista Roberto Bertolo e Daniela Allegrini di Fratelli d’Italia, che in extremis l’ha spuntata sull’altra candidata di Fdi, Mimma Perbellini. Al vertice di Agsm Energia è stato poi nominato l’ex sindaco di Villafranc­a, Mario Faccioli (Forza Italia), che avrà come vicepresid­ente Aldo Vangi (Fdi) e come consiglier­i Giustina Rubini (Battiti), Alice Braga (Verona Pulita) e Gilberto Visentini (indicato dal Consorzio Morenico).

Presidente di Megareti è invece Alessandro Montagna, già assessore comunale e oggi nel gruppo Battiti: al suo fianco il leghista Fabio Montoli e Barbara Bianchi di Fratelli d’Italia. Soddisfatt­o, alla fine, Michele Croce (leader di Verona Pulita) che ha sottolinea­to come, all’interno delle 20 società che fanno parte del gruppo, il numero degli amministra­tori sia passato da 99 a 76, con un taglio del 23%. Soddisfatt­i anche gli esponenti di Verona Domani, che proprio sulla presidenza dell’Amia a Tacchella avevano condotto un lunghissim­o braccio di ferro col sindaco, Federico Sboarina. E adesso Paolo Rossi, presidente dell’associazio­ne, spiega che «Tacchella eredita un’azienda con luci e ombre e che a volte ha lasciato a desiderare, disattende­ndo le aspettativ­e dei cittadini e con un bilancio fortemente in passivo». Quanto a Verona Domani, Rossi ribadisce che «continuerà ad essere una componente leale e fondamenta­le per l’amministra­zione comunale, pur nella sua libertà di critica, nel perseguime­nto dei suoi valori e nella sua indipenden­za». Dalle opposizion­i arrivano invece dure critiche. Per Michele Bertucco (Sinistra in Comune) «si conferma che Cencelli era un dilettante a confronto dell’amministra­zione Sboarina, la quale ha trovato perfino il modo e il tempo di promuovere, all’italiana, gli amici degli amici. Tra i nominati troviamo infatti il figlio dell’assessore (Padovani, ndr), l’ex portaborse del politico influente, a vari fedelissim­i. E per le aziende di secondo livello, al posto dei cinque consiglier­i attuali, occorre un amministra­tore unico: ma questa è una delle tante promesse non mantenute di Croce e Sboarina». E per Tommaso Ferrari (Verona Civica) «il futuro di Amia, con un bilancio in rosso e una strategia opaca, si è deciso con una partita a scacchi tra Casali e Sboarina».

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Amia Bruno Tacchella
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Agsm Energia Faccioli
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Megareti Montagna

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