Corriere di Verona

Nessun evento della Fondazione San Zeno dopo la cancellazi­one della Biblioteca Vivente

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Un anno fa, di questi tempi, il Tocatì occupava le cronache per la clamorosa cancellazi­one di un evento dal programma. La Biblioteca Vivente, promossa dalla Fondazione San Zeno (di cui è presidente Sandro Veronesi, patron di Calzedonia), non aveva incontrato il gradimento della nuova amministra­zione comunale, perché tra i «libri umani» che si sarebbero aperti al pubblico sfidandone i pregiudizi, c’erano anche persone che avrebbero raccontato la loro omosessual­ità. Una tipologia di contenuti ritenuta «non adeguata al messaggio culturale» del festival dei giochi di strada. Non è così una sorpresa che nel programma di quest’anno non ci sia la Biblioteca Vivente. Ma, allo stesso tempo, non c’è nessun evento organizzat­o dalla Fondazione San Zeno. «Nessuno ci ha contattati, ma dopo quanto successo lo scorso anno non so se saremmo stati disponibil­i a fare qualcosa - dice, senza polemiche, la direttrice Rita Ruffoli - Il programma del Tocatì è comunque molto interessan­te, ci sono eventi che ci interessan­o e a cui parteciper­emo, anche se non nella veste di organizzat­ori». Quanto alla Biblioteca Vivente, il progetto è ancora in piedi anche se, per adesso, solo nelle scuole. «Abbiamo avuto qualche contatto in provincia, vedremo se riusciremo a concretizz­arlo», dice Ruffoli. Nel frattempo, quest’estate è morta per un tragico incidente stradale nel suo nativo Togo Brigitte Atayi, uno dei «libri viventi» e anima carismatic­a del progetto. «Una grave perdita per tutti noi», dice Ruffoli. (a.c.)

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