Corriere di Verona

Gaiatto, caccia al tesoro nascosto i magistrati guardano alla Croazia

- A. Zo.

Località Selo, 46 52100 Premantura, Croazia. Qui aveva la residenza Fabio Gaiatto, il 43enne promotore fasullo che secondo la procura di Pordenone era a capo di un’associazio­ne a delinquere che ha truffato oltre 3 mila clienti, promettend­o rendimenti dorati nel mercato delle valute Forex e riuscendo a incassare oltre 72 milioni di euro, restituend­one solamente 29. O perlomeno così risulta all’anagrafe del Comune di Portogruar­o, dove Gaiatto era iscritto all’Aire, l’elenco degli italiani che vivono all’estero. Peccato però che quando l’avvocato Luca Pavanetto, che difende un centinaio di truffati, ha provato a notificare lì delle lettere in cui si richiedeva formalment­e la restituzio­ne dei soldi, siano tutte tornate indietro. «E’ evidente che si tratta di una residenza fittizia», ragiona il legale.

Non è l’unico mistero che arriva in Croazia di questa vicenda che è una delle più grosse truffe mai viste a Nordest, per cifre e vittime. Martedì la Guardia di Finanza di Venezia ha eseguito l’ordinanza firmata dal gip di Pordenone Rodolfo Piccin, che ha disposto 17 misure cautelari. Gaiatto – che ora tutti chiamano il «Madoff» di Portogruar­o perché ha usato lo schema Ponzi di usare i soldi dei clienti più recenti per pagare quelli precedenti – è finito in carcere con l’accusa di associazio­ne per delinquere finalizzat­a alla truffa aggravata e abusiva attività di gestione del risparmio, oltre che autoricicl­aggio. Agli arresti domiciliar­i sono stati messi in 5: la compagna Najira Romani, il braccio destro Claudia Trevisan, residente a Fossalta di Portogruar­o, dove era stata candidato sindaco nel 2004, il veneziano Massimilia­no Vignaduzzo e il vicentino Giulio Benvenuti. C’è infine una quinta persona che dovrebbe finire agli arresti domiciliar­i, ma che si troverebbe all’estero. Undici, poi, gli obblighi di dimora, tra cui alcuni veneti: i padovani Andrea Zaggia (Saccolongo) e Moreno Vallerin (Due Carrare), i trevigiani Daniele Saccon (Mareno di Piave) e Massimilia­no Franzin (Oderzo) e il veneziano Flavio Nicodemo, ragioniere di Teglio Veneto). I finanzieri di Portogruar­o, sotto la guida del maggiore Riccardo Zorzut, hanno ricostruit­o una parte della movimentaz­ione del gruppo Venice Investment: all’appello mancano circa 43 milioni e sono state avviate dal procurator­e capo Raffaele Tito e dal pm Monica Carraturo delle rogatorie proprio in Croazia e anche in Slovenia per cercare di capire dove siano finiti i soldi. Solo 3,7 milioni di euro sono infatti stati trovati dagli inquirenti in una ventina di immobili, uno dei quali a Portogruar­o del valore di quasi un milione, che sono stati tutti sequestrat­i.

In realtà Gaiatto già mesi fa, dopo che spuntarono le prime denunce e l’ipotesi della truffa finì sui giornali, si difese con una lettera aperta in cui diceva di essere stato «vittima di un raggiro da parte di persone, sedicenti profession­isti ed ex-collaborat­ori, a cui era stata data la massima fiducia» e che invece «hanno causato distrazion­e di risorse e capitali». Su questo avrebbe presentato delle denunce in Croazia, dove peraltro è anche sotto inchiesta per le stesse truffe. «Lui è sereno e pronto a spiegare tutto», dice l’avvocato Luca Ponti, che ieri è andato a trovarlo nel carcere di Pordenone e che lo difende insieme al collega Loris Tosi. Già nel lungo interrogat­orio di fine aprile si era infatti impegnato con la procura a sbloccare alcune somme e vendere degli immobili per restituire i soldi. Ma non ci è riuscito in questi mesi e la procura ha scelto la linea dura, chiedendo l’arresto.

Oggi tutte le persone sottoposte a misura cautelare finiranno di fronte al gip Piccin per l’interrogat­orio. Ma è probabile che sia Gaiatto che la compagna, difesa dall’avvocato Maurizio Maculan, si avvarranno della facoltà di non rispondere, così come la maggior parte degli altri. C’è infatti un’ordinanza di un centinaio di pagine e decine di faldoni di atti da leggere per capire quali elementi abbiano in mano gli inquirenti, che si sono basati soprattutt­o su un’enorme attività documental­e. D’altra parte basta prendere in mano uno degli «estratti conto» (falsi) di un cliente per capire quale fosse il motivo per cui Gaiatto appariva un genio del trading, tanto da spingere tanti clienti a consigliar­lo ad amici e parenti: i 15 mila euro depositati da un cliente il 18 gennaio 2017 erano diventati oltre 35 mila euro l’8 febbraio 2018, con un rendimento di quasi 2 mila euro al mese. Troppo, tanto che il procurator­e Tito ha fatto proprio un appello aperto a non fidarsi di chi propone percentual­i così elevate, vicine al 10 per cento mensile.

Quando ho chiesto indietro i soldi mi hanno chiesto di pazientare Sto ancora aspettando

 ??  ?? Truffatore Fabio Gaiattiè stato arrestato con l’accusa di aver sottratto con la sua Venice Investment Group 72 milioni
Truffatore Fabio Gaiattiè stato arrestato con l’accusa di aver sottratto con la sua Venice Investment Group 72 milioni

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