«Controllavo il sito e stavo tranquilla Ce l’ho con me stessa»
«Che lo abbiano arrestato? Poco m’importa. Penso ai miei soldi e so che non li riavrò mai. Avrei preferito darli in beneficienza». Laura (il nome è di fantasia), ha conosciuto la Venice Investment Group di Fabio Gaiatto attraverso il passaparola. Ha deciso di fidarsi e ha investito seimila euro.
«Mi avevano detto di stare attenta nel mondo degli investimenti, ma mi sembrava in regola – racconta -. Alla fine, si è rivelata una fregatura ben architettata. Sono arrabbiata con me stessa». La donna ha concordato la cifra da investire con uno dei promotori finanziari che facevano parte della squadra di Gaiatto e ha deciso di fare un piano «ad accumulo», che prevede il reinvestimento dei rendimenti. Lo ha preferito rispetto al piano alternativo che prevedeva, invece, l’accredito dei rendimenti al cliente a cadenza mensile.
«Mi è stato dato l’accesso alla piattaforma per monitorare le operazioni», dice. Una piattaforma che poi è diventata un sito internet, alla quale ogni cliente poteva accedere con nome utente e password. Da qui, tutti vedevano lievitare i propri investimenti. «Controllavo e mi sentivo tranquilla – aggiunge Laura -. Finché ho chiesto indietro i miei soldi».
Era lo scorso febbraio. «Non me li hanno mai restituiti e so già che non li rivedrò più. A me quei soldi servono», dice. Lei è una delle centinaia di vittime della truffa. Uomini, donne, imprenditori, immobiliaristi. Ad alcuni clienti parte dei soldi è stata corrisposta, ma solo per un certo periodo. «Fino a luglio del 2017 – si legge in una denuncia presentata dall’avvocato padovano Eva Salbego - Poi, il nulla». Le vittime, infatti, monitorando i rendimenti online non sospettavano. Il dubbio sorgeva quando cominciavano a chiedere indietro le somme. È il caso di un altro cliente che a gennaio del 2017, a contratto firmato, ha effettuato il versamento. «Un bonifico da 15mila euro – racconta nella denuncia -. Dopo cinque giorni, ho potuto visualizzare dal mio telefono che cominciavano a rendere». Un amico, però, lo stesso che gli aveva consigliato di affidarsi alla Venice, qualche tempo dopo gli ha rivelato che stava cominciando ad avere dei problemi con la restituzione. «A novembre, quindi, ho inoltrato una richiesta di ritirare 21.400 euro – aggiunge l’investitore -. La Venice tre giorni dopo mi ha risposto di aver preso in carico la mia richiesta di bonifico ma oltre un mese più tardi, non essendo ancora arrivato, ho chiesto un altro bonifico da 2.500 euro».
La moglie della vittima più volte avrebbe contattato una collaboratrice di Gaiatto, a capo dell’ufficio clienti: «Le ha sempre detto di pazientare perché stavano risolvendo la problematica ma un mese dopo, non avendo ricevuto ancora niente, ho chiesto di chiudere il rapporto». Qualcuno si è recato anche in Slovenia, sede dell’ufficio clienti, perché insospettito. Ma la risposta era sempre la stessa: «Garantivano che il bonifico sarebbe arrivato – si legge nelle denunce - e invece stiamo ancora aspettando i nostri soldi».