LA REALTÀ PARALLELA DEI NO VAX
Le azioni dei genitori contrari alla vaccinazione dei figli, e dunque contrari ad ogni legge che ne stabilisca l’obbligo, hanno aspetti interessanti ma anche inquietanti su cui vale la pena di soffermarsi un attimo. Risulta storicamente provato che i vaccini hanno debellato una lunga serie di malattie. Risulta altresì provato, non solo attraverso gli attestati scientifici, ma anche attraverso l’esperienza personale, che si è formata nella frequentazione di migliaia o, a livello nazionale, di milioni di bambini, che i vaccini non sono pericolosi. C’è da chiedersi allora cosa spinga delle persone adulte e responsabili a trasformare i figli in scudi umani per portare avanti una battaglia puramente ideologica. Cosa li spinga a trascinare i loro piccoli ad essere testimoni di sgradevoli contenziosi con le insegnanti, quelle a cui, prima o dopo, questi bambini dovranno pure affidarsi. Penso si tratti di un diniego della realtà che Freud ha studiato in uno dei suoi saggi più illuminanti. È qui in atto una perversione logica che resiste ad ogni prova di realtà. Ne abbiamo avuto esempi in passato recente con la vicenda stamina, e prima con la cura Di Bella, su cui fideisticamente c’è stato anche chi ha messo in gioco la propria vita. Succede così, dice Freud, a livello individuale, quello che è capitato a livello più generale all’umanità che «anch’essa ha sviluppato delle formazioni deliranti che sono inaccessibili alla critica logica e che contraddicono la realtà».
«Dal momento che esse possono esercitare un potere straordinario sugli uomini, la ricerca conduce così alla stessa conclusione che per il singolo individuo». Tale formazione delirante resiste dunque ad ogni smentita, esattamente come avviene nel caso degli psicotici.
Basta guardarsi intorno. Basta sporgersi sul mondo. L’Isis con gli scudi umani, e con gli attentatori suicidi. Il razzismo e l’omofobia. Chi può convincere il razzista che in realtà la parola razza è una pura convenzione? Chi può convincere l’omofobo che l’omosessualità non è una malattia, e soprattutto che non è, a differenza del morbillo, una malattia contagiosa?
I cosiddetti no-vax resistono in una sorta di realtà parallela, come non si rendessero conto che i bambini trascinati davanti ai cancelli, nei sit-in di protesta, sono destinati poi a vivere nella realtà di tutti, a fianco dei loro coetanei, da cui è sicuramente crudele e scriteriato separarli. Bambini chiusi in un aula con i loro genitori, lontano dai compagni, è un’immagine grottesca e, potremmo dire, malata.