Il ministro Centinaio in Valpolicella «Faremo squadra»
Il ministro Centinaio in Valpolicella: «Nuova intesa con Alibaba. Vi difenderò sui dazi»
Oltre ottant’anni di storia, 2300 aziende produttrici, 1250 posti di lavoro, una superficie vitata di 8 mila ettari (la più estesa tra le uve rosse venete, seconda solo al Prosecco), 60 milioni di bottiglie, un brand affermato su scala internazionale (l’export dell’Amarone è al 68%), un giro d’affari di 600 milioni di euro, una produttività tra le più alte in Italia pari a 24 mila euro a ettaro, un enoturismo che negli ultimi sei anni è cresciuto del 54%, e infine un impegno concreto nella sostenibilità ambientale (attualmente sono mille su 8 mila gli ettari che hanno la certificazione specifica). Queste in sintesi le cifre, snocciolate dal presidente del Consorzio Vini Valpolicella Andrea Sartori, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede nella prestigiosa cornice di Villa Brenzoni Bassani a Sant’Ambrogio di Valpolicella. Molte le autorità presenti, tra queste l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan, il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Riello, i sindaci di Verona Federico Sboarina e di Sant’Ambrogio Roberto Zorzi. Ospite d’eccezione il ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo (Mipaaft), Gian Marco Centinaio (Sboarina ha annunciato che lo incontrerà presto a Roma), alla sua prima visita ad un consorzio vinicolo. Non si è trattato del classico taglio di nastro, ma di un’occasione per affrontare i punti chiave del comparto e stringere una maggior collaborazione tra consorzio e ministero. Tanti i temi toccati dal ministro nel suo intervento, su tutti l’impegno per una maggior concretezza: «Appena arrivato ho trovato 83 decreti in attesa di essere firmati. Abbiamo dato subito risposte concrete su Ocm e Comitato Vini. Ora stiamo lavorando sui decreti attuativi del Testo Unico che potrà essere modificato e migliorato, ascoltando la filiera. Qui nessuno ha la bacchetta magica, ma possiamo crescere un passo alla volta attraverso progetti realizzabili». In una Valpolicella che esporta l’80% del proprio prodotto, l’export è un tasto sensibile: «Qui con l’Amarone, siamo nella patria della qualità e per prodotti come il vostro è necessario un cambio di passo nella promozione - ha continuato il ministro -. Mi riferisco ad esempio ai mercati emergenti. Non a caso a fine settembre sarò in Brasile con Vinitaly, mentre a novembre andrò in Cina per parlare con il ministro dell’Agricoltura. Il gigante delle vendite online Alibaba avrà una sezione dedicata all’agroalimentare italiano. In Cina siamo indietro rispetto ai francesi. Loro sono stati bravi a promuovere il sogno del vino francese. Si muovono da squadra, non ognuno per conto proprio. Possiamo recuperare terreno seguendo il loro esempio». Altro tema caldo, i dazi: «Ribadisco - ha detto Centinaio - il mio no. Nel mondo abbiamo dazi sui nostri prodotti che sono talmente alti da impedirci di esportare come vorremmo. Per un Paese che vanta 41 miliardi di export di prodotti enogastronomici e potrebbe esportarne altrettanti, la lotta ai dazi è di primaria importanza».
La Valpolicella attraverso i parametri del protocollo Rrr (riduci, risparmia, rispetta ndr) è all’avanguardia in materia di sostenibilità ambientale: «Ne parlerò con il ministro Costa. Puntiamo alla regolamentazione, ma bisogna vedere anche cosa fanno gli altri stati membri della Ue. Occorre una linea nazionale di pari passo con i controlli». Tempo di vendemmia, e di voucher per i lavoratori preposti alla raccolta. Qui qualche problema c’è: «Sono per una sburocratizzazione dell’agricoltura. Rimango favorevole ai voucher. Li abbiamo inseriti il più velocemente possibile in vista della vendemmia. Qualche errore è stato fatto. Valuteremo e li modificheremo». Centinaio ha dato anche come imminente il cambio al vertice dell’Enit, l’ente per il turismo, giudicato «poco autorevole».