Corriere di Verona

«Adesso basta omofobia la città reagisca»

Il Pd a Salvini: intervenga. Il sindaco: io con le vittime

- di Silvia Maria Dubois

Riunioni incrociate, telefonate, VERONA fotocopie e firme congiunte. Il caso della nuova aggression­e gay nel Veronese diventa un caso parlamenta­re: il deputato Vincenzo D’Arienzo (Pd) ha già scritto un’interrogaz­ione urgente, già firmata dalla collega Monica Cirinnà (nome simbolo della legge sulle unioni civili), ma destinata ad essere appoggiata da una schiera di parlamenta­ri veneti.

«Insieme alla collega Cirinnà, da sempre impegnata contro l’omofobia, abbiamo chiesto l’intervento di Salvini spiega D’Arienzo -. A lui spetta garantire la sicurezza degli italiani. Capisco la grave preoccupaz­ione della comunità omosessual­e. Sapere che c’è in giro uno che li odia ed è disposto anche a incendiare la casa con le persone dentro non fa certo piacere. Salvini deve dirci in che modo intende tutelare l’incolumità della coppia interessat­a affinché possa vivere legittimam­ente la propria vita insieme ed esercitare i diritti che la Costituzio­ne, ed il buon senso, garantisco­no nonché la sicurezza della comunità omosessual­e e di tutti i residenti del territorio a fronte della certezza della presenza di persone che per ragioni omofobe sarebbero anche disposti ad uccidere». E c’è già un banco di prova: «Il 18 settembre Salvini sarà a Verona - puntualizz­a il deputato Pd -, colga l’occasione per dare impulso alle indagini, ma anche per dare una mano al percorso culturale che è necessario».

Già, perché per molti politici a scandalizz­are è anche «l’eccessivo tepore con cui le istituzion­i locali apprendono la notizia, senza attivarsi in merito». Vicinanza ad Angelo e Andrea anche da Francesca Businarolo (M5S): «Purtroppo, episodi del genere ci ricordano anche che in Italia esiste un problema di tolleranza, per la politica sarebbe irresponsa­bile girarsi dall’altra parte».

A parlare chiaro è Alessandro Zan, attivista del movimento Lgbt e deputato Pd: «L’episodio è gravissimo, c’è una minoranza di violenti che si sente legittimat­a ad agire in questo clima politico favorevole alle discrimina­zioni - spiega il politico, simbolo da anni delle battaglie gay in Veneto -. Basta un ministro che dice che le “famiglie Arcobaleno” non esistono per scatenare i malintenzi­onati. Come ci stiamo muovendo? Firmiamo un’interrogaz­ione urgente, poi sicurament­e verrà organizzat­o qualcosa a Verona. Ne approfitto per dire che lì si organizzer­à il Gay Pride 2019 a giugno, e io già mi metto a disposizio­ne dell’organizzaz­ione». Ad attivarsi anche il sottosegre­tario alle Pari Opportunit­à Vincenzo Spadafora che coinvolger­à sul caso l’Unar (Ufficio nazionale antidiscri­minazioni razziali) «interessan­do in modo diretto gli esponenti politici locali».

Una notizia confermata dall’Arcigay di Verona che lancia l’allarme sui «fascisti fuori controllo» e sull’escalation di violenze nei confronti degli omosessual­i: «In tanti ci chiedono di mobilitarc­i già adesso - spiega Laura Pesce - ma prima aspettiamo l’esito delle indagini. Alzare l’attenzione sul problema, comunque, è necessario: si respira un clima d’odio pericolosi­ssimo, che rispecchia l’Italia di adesso».

A darci dentro anche Giorgio Pasetto (Area Liberal) ed una sfilza di ex consiglier­i: «In città assistiamo ad un silenzio drammatico, il sindaco ci dica finalmente da che parte sta spiega Pasetto - qui si sta scivolando progressiv­amente verso una deriva fascio-leghista, ma Verona non è questo».

Dall’amministra­zione, però, non si fa attendere una presa di posizione sul nuovo caso: «Dopo il grave fatto avvenuto a Stallavena, ribadisco la ferma condanna ad ogni atto di violenza - spiega il sindaco Federico Sboarina -. In maniera netta vanno prese le distanze da aggression­i criminali, che non possono essere tollerate né a Verona né in nessun’altro posto civile. Ciò che è successo ha superato il limite per l’incolumità delle persone e pertanto sono sicuro che il Comando provincial­e dei Carabinier­i stia facendo il massimo per arrivare in fretta all’individuaz­ione del responsabi­le».

Arcigay «Clima d’odio pericolosi­ssimo, ci mobilitere­mo contro fascisti fuori controllo»

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