«Adesso basta omofobia la città reagisca»
Il Pd a Salvini: intervenga. Il sindaco: io con le vittime
Riunioni incrociate, telefonate, VERONA fotocopie e firme congiunte. Il caso della nuova aggressione gay nel Veronese diventa un caso parlamentare: il deputato Vincenzo D’Arienzo (Pd) ha già scritto un’interrogazione urgente, già firmata dalla collega Monica Cirinnà (nome simbolo della legge sulle unioni civili), ma destinata ad essere appoggiata da una schiera di parlamentari veneti.
«Insieme alla collega Cirinnà, da sempre impegnata contro l’omofobia, abbiamo chiesto l’intervento di Salvini spiega D’Arienzo -. A lui spetta garantire la sicurezza degli italiani. Capisco la grave preoccupazione della comunità omosessuale. Sapere che c’è in giro uno che li odia ed è disposto anche a incendiare la casa con le persone dentro non fa certo piacere. Salvini deve dirci in che modo intende tutelare l’incolumità della coppia interessata affinché possa vivere legittimamente la propria vita insieme ed esercitare i diritti che la Costituzione, ed il buon senso, garantiscono nonché la sicurezza della comunità omosessuale e di tutti i residenti del territorio a fronte della certezza della presenza di persone che per ragioni omofobe sarebbero anche disposti ad uccidere». E c’è già un banco di prova: «Il 18 settembre Salvini sarà a Verona - puntualizza il deputato Pd -, colga l’occasione per dare impulso alle indagini, ma anche per dare una mano al percorso culturale che è necessario».
Già, perché per molti politici a scandalizzare è anche «l’eccessivo tepore con cui le istituzioni locali apprendono la notizia, senza attivarsi in merito». Vicinanza ad Angelo e Andrea anche da Francesca Businarolo (M5S): «Purtroppo, episodi del genere ci ricordano anche che in Italia esiste un problema di tolleranza, per la politica sarebbe irresponsabile girarsi dall’altra parte».
A parlare chiaro è Alessandro Zan, attivista del movimento Lgbt e deputato Pd: «L’episodio è gravissimo, c’è una minoranza di violenti che si sente legittimata ad agire in questo clima politico favorevole alle discriminazioni - spiega il politico, simbolo da anni delle battaglie gay in Veneto -. Basta un ministro che dice che le “famiglie Arcobaleno” non esistono per scatenare i malintenzionati. Come ci stiamo muovendo? Firmiamo un’interrogazione urgente, poi sicuramente verrà organizzato qualcosa a Verona. Ne approfitto per dire che lì si organizzerà il Gay Pride 2019 a giugno, e io già mi metto a disposizione dell’organizzazione». Ad attivarsi anche il sottosegretario alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora che coinvolgerà sul caso l’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) «interessando in modo diretto gli esponenti politici locali».
Una notizia confermata dall’Arcigay di Verona che lancia l’allarme sui «fascisti fuori controllo» e sull’escalation di violenze nei confronti degli omosessuali: «In tanti ci chiedono di mobilitarci già adesso - spiega Laura Pesce - ma prima aspettiamo l’esito delle indagini. Alzare l’attenzione sul problema, comunque, è necessario: si respira un clima d’odio pericolosissimo, che rispecchia l’Italia di adesso».
A darci dentro anche Giorgio Pasetto (Area Liberal) ed una sfilza di ex consiglieri: «In città assistiamo ad un silenzio drammatico, il sindaco ci dica finalmente da che parte sta spiega Pasetto - qui si sta scivolando progressivamente verso una deriva fascio-leghista, ma Verona non è questo».
Dall’amministrazione, però, non si fa attendere una presa di posizione sul nuovo caso: «Dopo il grave fatto avvenuto a Stallavena, ribadisco la ferma condanna ad ogni atto di violenza - spiega il sindaco Federico Sboarina -. In maniera netta vanno prese le distanze da aggressioni criminali, che non possono essere tollerate né a Verona né in nessun’altro posto civile. Ciò che è successo ha superato il limite per l’incolumità delle persone e pertanto sono sicuro che il Comando provinciale dei Carabinieri stia facendo il massimo per arrivare in fretta all’individuazione del responsabile».
Arcigay «Clima d’odio pericolosissimo, ci mobiliteremo contro fascisti fuori controllo»