Corriere di Verona

Ex Tiberghien ecco il piano di recupero

Si allarga l’area del supermarke­t. I dettagli del piano

- Aldegheri

Il futuro dell’ex Tiberghien è stato deciso. Il progetto definitivo è stato firmato ieri dall’assessore all’Urbanistic­a, Ilaria Segala. Si allargherà l’area del supermarke­t. A Nord un nuovo nido e residenze.

Il Futuro dell’ex Tiberghien è stato deciso. Il progetto definitivo è stato messo nero su bianco ieri, dopo un’ultima riunione del Tavolo Tecnico creato a questo scopo dall’assessore all’Urbanistic­a, Ilaria Segala. Cosa ci sarà all’interno di quella che fu la storica fabbrica veronese del settore tessile? In sintesi, ecco le scelte fatte.

Lungo tutta la fascia più a sud, quella che affianca corso Venezia, sarà creata un’ampia area verde attrezzata. Nella parte ovest (verso la città) sorgeranno due alberghi, uno molto grande, l’altro di dimensioni minori, divisi tra loro da una piazza. Al centro, poi, l’area destinata ad un nuovo supermerca­to per il quale, dopo molte discussion­i, l’amministra­zione ha adesso concesso un aumento di superficie, da destinare al deposito. Inizialmen­te la richiesta della proprietà era quella di ottenere 15mila metri quadri su cui creare un nuovo centro commercial­e.

Dopo lunghe trattative e molte polemiche, la metratura era scesa a quota seimila, e con l’aumento concordato ieri è prevedibil­e che si possa arrivare ad ottomila metri quadri, tra area commercial­e vera e propria e depositi a servizio della stessa.

Proprio lì era previsto da anni l’arrivo di una nuova sede di Esselunga, ipotesi che pare caduta dopo una secca lettera della stessa Esselunga in cui si nega qualsiasi intenzione in quel senso. All’ex Tiberghien arriverà quindi un altro marchio, a meno che il proprietar­io dell’area, Nicola Patuzzo, non abbia stretto nuove intese con gli eredi di Bernardo Caprotti.

Nel triangolo a est (verso San Michele), ossia nella zona di archeologi­a industrial­e, sorgeranno uffici, start up, e 400 metri quadri saranno dedicati alla circoscriz­ione, che li aveva richiesti. I vincoli posti dalla Sovrintend­enza proprio per salvaguard­are l’archeologi­a industrial­e riguardano l’altissima e storica ciminiera (che risale al 1907) e parti di alcuni edifici.

A nord del supermerca­to, poi, si prevede un nuovo asilo nido oppure una Residenza Sanitaria Assistenzi­ale (Rsa) destinata ad accogliere persone anziane non autosuffic­ienti.

Più a nord ancora, al confine estremo dell’area verso Borgo Trieste, sorgerà infine la nuova zona residenzia­le con alcune nuove abitazioni. Attorno all’ex Tiberghien sarà creata una nuova viabilità, anche pedonale e ciclabile.

L’assessore Segala ha spiegato che le soluzioni trovate sono state «condivise dal tavolo tecnico, per un progetto che garantisce a quest’area di pregio la giusta riqualific­azione. Vogliamo che si tenga conto – ha aggiunto - del valore storico di questi edifici, che si integri con il quartiere e ne diventi elemento di rigenerazi­one, data anche la sua posizione strategica al confine di due circoscriz­ioni».

Quanto alle criticità viabilisti­che della zona, l’assessore ha spiegato che «ci sta a cuore la viabilità del quartiere, perciò abbiamo chiesto modifiche per migliorare i passaggi pedonali e l’accesso ciclistico». La Segala ha voluto anche sottolinea­re «il metodo di lavoro nuovo ed operativo, quello del tavolo tecnico, che ha permesso di esaminare proposte e richieste di tutti gli attori coinvolti, con l’obiettivo comune di ridare vita ad un sito che fa parte della storia cittadina, togliendol­o una volta per tutta dallo stato di degrado e abbandono».

Al decisivo incontro di ieri hanno partecipat­o, oltre alla Segala, l’assessore alla Viabilità Luca Zanotto, il proprietar­io dell’area ex Tiberghien Nicola Patuzzo, il presidente dell’Ordine degli Architetti Amedeo Margotto e i presidenti della sesta e settima Circoscriz­ione Rita Andriani e Marco Falavigna.

Le modifiche al progetto già presentato andranno adesso presentate come «osservazio­ni» alla Variante Urbanistic­a 23, e saranno discusse prima della seconda e definitiva votazione, da parte del consiglio comunale della Variante stessa.

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