Il Comune assolda «La Voce». Ed è polemica
Il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli, eletto a giugno per cinque contestatissimi voti di scarto sul contendente Claudio Bellan, lo confessa candidamente: «La delibera è scritta da cani. Mi è passata davanti e non ho rilevato ci fossero problemi: la Voce non ci fa da addetto stampa, è stato solo fatto un affidamento per una somma che andava a coprire certi servizi che ci farà il giornale». La delibera «fatta da cani» è un atto della giunta con la quale l’esecutivo «approva e fa propria, in via sperimentale, la proposta di campagna di comunicazione presentata da Editoriale La Voce in materia di comunicazione istituzionale e di diffusione dell’attività dell’ente per l’anno 2018». Il comune non ha addetto stampa né ufficio stampa, spiega il sindaco, e la Voce, società che edita il quotidiano la
Voce di Rovigo, secondo il sindaco offrirebbe, per la somma di 3.500 euro, una serie di servizi precisi. Il direttore della Voce, Pier Francesco Bellini, interpellato, è stato chiaro: «La nostra posizione si potrà leggere domani - oggi per chi legge - nel nostro giornale». Ma poi l’editoriale ha mandato una nota: «E’ stato stipulato dal nostro responsabile commerciale un contratto relativo solo ed esclusivamente alla pubblicazione di inserzioni tabellari e di materiale a carattere pubblicitario». Ma l’ambiguità, a leggere la delibera, c’è. Tanto che l’ordine dei giornalisti del Veneto ha acquisito la delibera e l’opposizione insorge: «A Porto Tolle c’è qualcuno che sembra aver scambiato la comunicazione e l’informazione col comprare e vendere con soldi pubblici spazi in modo poco rispettoso», attacca Bellan.