Corriere di Verona

Riprende la guerra sul giorno del consiglio Lega, nuove tensioni sul «caso Bonato»

- (l.a.)

Si riapre domani, con la riunione tra i capigruppo, la battaglia sul giorno della settimana da dedicare alla seduta di consiglio. Da anni si tiene al giovedì, ma la maggioranz­a vorrebbe spostarla al lunedì, per avere disponibil­i anche i due consiglier­iparlament­ari (Ciro Maschio di FdI e Vito Comencini, della Lega). Le minoranze si oppongono, ma anche nel centrodest­ra ci sarebbero ben otto consiglier­i contrari allo spostament­o. La questione è resa ancor più complicata dallo scontro interno al gruppo leghista, sempre più feroce. I 4 leghisti dissidenti (Bonato, Simeoni, Bocchi e Laperna) sono contro lo spostament­o delle sedute. In più, proprio Simeoni ha fatto rinviare nei giorni scorsi le mozioni contro l’aborto, presentate dal suo compagno di partito, Alberto Zelger. Cosa che ha fatto infuriare la parte leghista più vicina al mondo degli integralis­ti cattolici e del ministro Lorenzo Fontana. Quasi in risposta, l’onorevole leghista Vito Comencini ha presentato una domanda d’attualità alla giunta per sapere perché le funzioni di ufficio stampa per conto di Agsm siano svolte da un dipendente di Amia (e il riferiment­o è al suo compagno di partito, Mauro Bonato). Insomma, una guerra senza esclusione di colpi, che non mette in pericolo la vita della giunta, ma che qualche problema lo crea: basti pensare che anche giovedì scorso la seduta di consiglio è iniziata alla presenza di 19 consiglier­i. Ce ne fosse stato uno solo di meno, sarebbe saltato tutto, compreso l’importante progetto di Adige Sport Village.

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