«Il gruppo è solido» Chievo, la sentenza adesso è sul campo
La classifica s’è ulteriormente infreddolita, -2. A Roma, citofono giallorosso, il Chievo ci scende fresco di sentenza, quella di primo grado nel secondo processo sportivo sulle plusvalenze col Cesena. Mai successo nella sua storia che il club della Diga giocasse con una penalizzazione sul groppone. «Che ci gravasse addosso questo problema lo sapevamo fin dal primo processo sportivo», dice Lorenzo D’Anna, lui, uomo di famiglia cui il Chievo ha consegnato il pass per confrontarsi col massimo palcoscenico ma anche una panchina che, al momento, è tra le più scomode: «È un problema che ha influito sul mercato, sulla formazione della rosa, sì. Ma non mi spaventa niente, perché conosco questo ambiente e conosco il presidente Luca Campedelli. So che ne usciremo fortificati». Stando a D’Anna, aspettando la corte federale d’appello, lo spogliatoio è riuscito a isolarsi dalle beghe extra campo, dal -15 chiesto dalla procura Figc e dal verdetto del tribunale che quella richiesta l’ha rimpicciolita: «Volendo guardare il lato positivo siamo passati da -15 a -3 di penalizzazione. Siamo sicuri che la società azzererà qualsiasi cosa perché è giusto così. La sentenza rimane una motivazione in più, il gruppo non ha guardato i giornali, ha pensato solo al campo e a preparare la Roma».
La Roma, dunque. Che in queste prime tre uscite ha denunciato cali di lucidità, regali di troppo, carenze di cattiveria. «Una Roma dal grande potenziale offensivo, che attacca spesso con otto giocatori, a significare peraltro che qualche spazio lo concede», la riflessione di D’Anna. Un D’Anna che perde anche Cacciatore – oltre a Djordjevic – per una ricaduta. Vuol dire che gli interpreti di difesa sono quasi obbligati. Se sarà linea a 4, TomovicBani-Rossettini-Barba. Ma occhio anche alla variante a cinque (il jolly, Depaoli). In mediana, probabile il rientro di Rigoni, come quello di Hetemaj, il che darebbe sostanza al reparto. Davanti, tutto scritto: Birsa e Giaccherini a supporto di Stepinski, facilmente con Birsa trequartista.
Dopo 270’, si può dire che al Chievo, sin qui, sono mancate compattezza dietro e concretezza davanti. D’Anna si vuol concentrare soprattutto sul primo aspetto, vedi il sorriso con cui è stato accolto lo 0 a 0 con l’Empoli dopo le nove scoppole tra Juve e Fiorentina: «Noi ora dobbiamo ritrovare solidità difensiva, lavorando bene sulla linea e sui tre centrocampisti. È anche normale. La difesa è il reparto che ha avuto più cambi in estate e infortuni, quello in cui dobbiamo ancora costruirci un pensiero unico». Sulla fase offensiva D’Anna è altrettanto chiaro: «Qualche timore reverenziale in meno e spirito più propositivo». Senza dimenticare, ovvio, che davanti c’è la Roma. E che le partenze sprint del Chievo degli ultimi anni, oggi, sono già passato remoto.
D’Anna La società azzererà la penalizzazione. Ne usciremo più forti