Corriere di Verona

Chievo penalizzat­o, le motivazion­i della sentenza

Le motivazion­e del tribunale federale dopo la penalizzaz­ione di 3 punti e l’inibizione di Campedelli

- Matteo Sorio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Secondo il tribunale federale il Chievo è «responsabi­le degli illeciti contestati» quando la procura Figc chiama in causa il comma 1 dell’articolo 8 del codice di giustizia sportiva, «con riferiment­o all’alterazion­e (rectius alla mancata correzione) dei dati contabili societari». «Non si ritiene raggiunta», invece, la prova che le trenta operazioni di compravend­ita di giovani calciatori col Cesena contabiliz­zate fra 2014 e 2017 e contestate dalla procura Figc con l’accusa di «plusvalenz­e fittizie», siano state decisive per ottenere l’iscrizione ai campionati 2015/16, 2016/17 e 2017/18. Perché? Per «l’impossibil­ità di ritenere pienamente validi e oggettivi» i criteri di valutazion­e dell’effettivo valore dei calciatori «utilizzati dalla procura», per la contestazi­one formulata dai legali del Chievo che «sembra essere fondata» e riguarda gli errori di calcolo per 29 milioni da parte della procura stessa circa gli effetti finanziari di quelle operazioni (secondo il Chievo sovrastima­ti del doppio), per «l’assenza di qualsivogl­ia accertamen­to di natura penale in ordine a eventuali condotte fraudolent­e dei deferiti» e, infine, anche perché la Covisoc, cioè l’organo federale che dà o meno il semaforo verde ai bilanci del club, «non ha inteso effettuare accertamen­ti o contestare alcunché».

È questo, in sintesi, il succo delle motivazion­i, ora pubbliche, della sentenza di primo grado del secondo processo sportivo al Chievo per le plusvalenz­e col Cesena. La sentenza è di giovedì scorso ed è quella con cui il tribunale Figc ha rimpicciol­ito le richieste della procura federale: da -15 a -3 di penalizzaz­ione, da tre anni a tre mesi di inibizione per il presidente Luca Campedelli più 200 mila euro di multa al club. Una sentenza contro cui faranno ricorso sia la procura che il Chievo. Al centro ci sono quelle operazioni di compravend­ita effettuate col Cesena e contabiliz­zate nei bilanci chiusi fra 2014 e 2017.

Il tribunale scrive che «i vertici delle due società hanno posto in essere una sistematic­a operazione di mercato, non già episodica, legata al valore attribuito intuitu personae al particolar­e ipotetico talento riscontrab­ile in uno o più giocatori, volta inevitabil­mente a sopravvalu­tare i dati di bilancio mediante, appunto, il sistema delle cosiddette “plusvalenz­e”». «Plusvalenz­e fittizie», per la procura, guardando ai valori di quei giocatori, mai passati dalla prima squadra, vedi il terzino Carlo Alberto Tosi, 18 anni, la cui cessione nell’ultimo bilancio clivense è stata valutata 4.5 milioni di euro.

Da un lato il tribunale dice che «può essere vero che tali operazioni, inserendos­i in una contrattaz­ione di libero mercato, non sono ancorate a fattori valutativi normativam­ente predetermi­nati».

Dall’altro lato, parla di «evidente sopravvalu­tazione dei calciatori». E sottolinea «l’assenza di elementi correttivi dei dati di bilancio una volta non verificate­si le condizioni per le quali si è ritenuto di “scommetter­e” su giovani talenti». Morale, «il Collegio ritiene che la condotta dei deferiti sia stata caratteriz­zata da estrema superficia­lità».

Come raccontato nei giorni scorsi, la pubblicazi­one delle motivazion­i è il passaggio cui seguirà la presentazi­one dei ricorsi. L’udienza alla Corte d’appello federale potrebbe essere fissata tra fine mese e i primi di ottobre. E sono in molti, tra gli esperti di diritto sportivo, a pensare che difficilme­nte la penalizzaz­ione per il Chievo sarà inasprita: semmai, potrebbe vedersi confermata o addirittur­a ridotta. Intanto, sulla classifica gialloblù rimane il peso di quel -3 e dopo il secondo punto stagionale raccolto a Roma, la graduatori­a dice -1.

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 ??  ?? Presidente Luca Campedelli, numero uno del Chievo, è stato inibito per tre mesi dal tribunale federale per il caso plusvalenz­e fittizie
Presidente Luca Campedelli, numero uno del Chievo, è stato inibito per tre mesi dal tribunale federale per il caso plusvalenz­e fittizie

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