Corriere di Verona

Melegatti, un pandoro «spaziale»

Un esponente della dinastia vicentina degli Spezzapria dietro l’offerta di 13,5 milioni di euro

- Alessio Corazza Antonio Spadaccino

Proviene da una dinastia imprendito­riale della provincia di Vicenza il compratore che si è aggiudicat­o in via provvisori­a la Melegatti. Secondo quanto risulta al Corriere di Verona, è un membro della famiglia Spezzapria l’acquirente della storica azienda dolciaria veronese. Gli Spezzapria, vicentini di Velo d’Astico, sono proprietar­i della Forgital, azienda di forgiatura metalli che produce componenti per motori d’aereo e razzi spaziali.

Proviene da una dinastia VERONA imprendito­riale della provincia di Vicenza, che ha saputo costruire negli anni un’eccellenza mondiale come Forgital, chi si è aggiudicat­o in via provvisori­a la Melegatti. Secondo quanto risulta al

Corriere di Verona, è un membro della famiglia Spezzapria l’acquirente della storica azienda dolciaria veronese dichiarata fallita il 29 maggio.

Gli Spezzapria sono originari di Seghe di Velo d’Astico, nel Vicentino ai piedi dell’Altopiano di Asiago. Come si legge nel sito web di Forgital, che è solamente in inglese a testimonia­nza della vocazione internazio­nale del gruppo, «la compagnia è il risultato naturale dell’evoluzione imprendito­riale di un’impresa familiare le cui origini affondano nella seconda metà del 19esimo secolo in Italia». Forgital è stata fondata nel secondo dopoguerra da Mariano Spezzapria, al comando c’è oggi la seconda generazion­e. Nadir e Roberto sono rispettiva­mente presidente e vicepresid­ente, con Luciano nel consiglio di amministra­zione, mentre Giorgio è a capo del network commercial­e dell’azienda, a Houston in Texas.

Forgital non ha nulla a che vedere con i pandori, ma nemmeno con il settore agroalimen­tare. È infatti specializz­ata nella forgiatura dei metalli, in particolar­e nella laminazion­e circolare degli anelli. Sempre dal sito, si legge che oggi Forgital costruisce componenti­stica per motori di aerei, razzi spaziali, satelliti artificial­i e stazioni orbitanti. Tra le altre cose, è fornitore certificat­o per Rolls-Royce, oggi il più importante costruttor­e di motori d’aereo del mondo. Nel 2016, ha registrato un fatturato di 320 milioni di euro.

Membri della famiglia Spezzapria hanno interessi imprendito­riali personali anche fuori da Forgital, anche se al momento non nel settore alimentare, cosa che qualifiche­rebbe l’operazione Melegatti come slegata dal core business di famiglia. Il dossier Melegatti era seguito da tempo a Velo d’Astico. Ed è possibile che, nella decotta azienda veronese che inventò il pandoro, sia stato visto un potenziale investimen­to.

Melegatti ai tempi d’oro fatturava circa settanta milioni di euro prima di venire travolta dai debiti. L’intera azienda – intesa come la proprietà del marchio, dello stabilimen­to di San Giovanni Lupatoto e di quello, mai entrato in funzione, di San Martino Buon Albergo –è stata aggiudicat­a per 13,5 milioni, quasi cinque in meno rispetto ai 18 della prima asta andata deserta in cui vi era anche l’obbligo di garantire l’occupazion­e ai dipendenti. Qualcuno con le spalle large dal punto di vista finanziari­o, come gli Spezzapria, può ora permetters­i di scommetter­e sul rilancio.

A fare da tramite per l’offerta è stato il profession­ista Luca Longaretti, che aveva già rappresent­ato il fondo americano De Shaw nel tentativo, poi abbandonat­o, di rilevare Melegatti. L’identità dell’acquirente sarà confermata ufficialme­nte ad aggiudicaz­ione definitiva, prevista il 28 settembre, a meno di improbabil­i rilanci.

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Aggiudicat­a Melegatti passata di mano per 13,5 milioni

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