Caldiero, apre la caserma per i vigili del fuoco realizzata grazie alla colletta di 27 sindaci Lo Stato paga i 24 neo assunti
Due nuovi distaccamenti inaugurati nel giro di un paio d’ore. Uno in particolare, quello realizzato a tempo di record a Caldiero, era atteso da anni e colmerà una pesante lacuna in quella che era fino a ieri l’area più scoperta della provincia. Ci sono ottime ragioni per considerare quella di ieri una giornata cruciale per quanto riguarda il comando provinciale dei vigili del fuoco: ventiquattro nuove unità, le assunzioni chieste a gran voce, per anni, dai sindacati dei pompieri che lamentavano una situazione non sostenibile. Sono gli stessi, numericamente, che finiranno a Caldiero, la quarta «base» scaligera, dopo quella di Verona (a Borgo Roma, via Polveriera Vecchia), Bardolino e Legnago. In un’epoca di austerity è anche una prova di sussidiarietà. Le assunzioni le ha fatte lo Stato, lo stabile ce l’hanno messo i sindaci: una colletta che ha riguardato ventisette comuni a est dell’Adige, da Albaredo fino a Selva di Progno. Un investimento di 40 mila euro solo per l’adeguamento dell’edificio, in passato una piccola azienda, che resterà provvisorio: sempre i Comuni, infatti, si metteranno d’accordo per una caserma da realizzare ex novo. Ieri mattina è stato il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, a tagliare il nastro. «C’è l’impegno di Matteo Salvini (ministro dell’Interno, ndr) ad aumentare le assunzioni nel corpo dei vigili del fuoco: questo governo lo considera strategico per la sicurezza».La scelta di Caldiero non è casuale. È stato il comandante Michele De Vincentis (ieri il suo ultimo giorno a Verona, da oggi dirigerà il comando provinciale di Bologna, sarà sostituito a interim dal comandante interregionale Fabio Dattilo) a chiedere una location in questa zona: il settore più a Est, infatti, è coperto dal distaccamento di Lonigo, che a sua volta dipende da Vicenza. La sede in zona industriale è inoltre molto vicina all’imbocco della Val d’Illasi. Saranno più rapidi, dunque, gli interventi in Lessinia orientale, in assoluto la zona della provincia dove i pompieri impiegavano più tempo ad arrivare. Nel complesso, si stima che il distaccamento affidato al caposquadra Marco Zenoni, potrà fare più di mille interventi all’anno, riducendo per l’area di competenza le tempistiche di circa venti minuti. Abbastanza per fare la differenza in molti tipi di incidenti.Soddisfatti, naturalmente, i primi cittadini. A fare da portavoce, il sindaco di Caldiero, Marcello Lovato. «È la dimostrazione – ha detto – che collaborando con un po’ di buona volontà le amministrazioni locali possono arrivare laddove lo Stato fatica». Il nuovo distaccamento di Caldiero potrà contare su due autopompe e un veicolo attrezzato per gli incendi boschivi: al suo interno ci saranno sempre sette vigili del fuoco, garantendo un servizio 24 ore su 24.Ma ieri è stata inaugurata anche un altro distaccamento: quello di Villafranca. Anche quest’ultimo preparato in tempi record, in zona industriale. Si tratta, però, di una stazione che si affida a personale volontario: 53 persone (tra cui quattro donne, età media, 30 anni) formate negli ultimi mesi. Un modello raro in Italia (eccenzion fatta per le province di Trento e Bolzano) e cha nel Veronese è già stato sperimentato, con successo, a Bovolone.