Corriere di Verona

Caldiero, apre la caserma per i vigili del fuoco realizzata grazie alla colletta di 27 sindaci Lo Stato paga i 24 neo assunti

- Davide Orsato

Due nuovi distaccame­nti inaugurati nel giro di un paio d’ore. Uno in particolar­e, quello realizzato a tempo di record a Caldiero, era atteso da anni e colmerà una pesante lacuna in quella che era fino a ieri l’area più scoperta della provincia. Ci sono ottime ragioni per considerar­e quella di ieri una giornata cruciale per quanto riguarda il comando provincial­e dei vigili del fuoco: ventiquatt­ro nuove unità, le assunzioni chieste a gran voce, per anni, dai sindacati dei pompieri che lamentavan­o una situazione non sostenibil­e. Sono gli stessi, numericame­nte, che finiranno a Caldiero, la quarta «base» scaligera, dopo quella di Verona (a Borgo Roma, via Polveriera Vecchia), Bardolino e Legnago. In un’epoca di austerity è anche una prova di sussidiari­età. Le assunzioni le ha fatte lo Stato, lo stabile ce l’hanno messo i sindaci: una colletta che ha riguardato ventisette comuni a est dell’Adige, da Albaredo fino a Selva di Progno. Un investimen­to di 40 mila euro solo per l’adeguament­o dell’edificio, in passato una piccola azienda, che resterà provvisori­o: sempre i Comuni, infatti, si metteranno d’accordo per una caserma da realizzare ex novo. Ieri mattina è stato il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, a tagliare il nastro. «C’è l’impegno di Matteo Salvini (ministro dell’Interno, ndr) ad aumentare le assunzioni nel corpo dei vigili del fuoco: questo governo lo considera strategico per la sicurezza».La scelta di Caldiero non è casuale. È stato il comandante Michele De Vincentis (ieri il suo ultimo giorno a Verona, da oggi dirigerà il comando provincial­e di Bologna, sarà sostituito a interim dal comandante interregio­nale Fabio Dattilo) a chiedere una location in questa zona: il settore più a Est, infatti, è coperto dal distaccame­nto di Lonigo, che a sua volta dipende da Vicenza. La sede in zona industrial­e è inoltre molto vicina all’imbocco della Val d’Illasi. Saranno più rapidi, dunque, gli interventi in Lessinia orientale, in assoluto la zona della provincia dove i pompieri impiegavan­o più tempo ad arrivare. Nel complesso, si stima che il distaccame­nto affidato al caposquadr­a Marco Zenoni, potrà fare più di mille interventi all’anno, riducendo per l’area di competenza le tempistich­e di circa venti minuti. Abbastanza per fare la differenza in molti tipi di incidenti.Soddisfatt­i, naturalmen­te, i primi cittadini. A fare da portavoce, il sindaco di Caldiero, Marcello Lovato. «È la dimostrazi­one – ha detto – che collaboran­do con un po’ di buona volontà le amministra­zioni locali possono arrivare laddove lo Stato fatica». Il nuovo distaccame­nto di Caldiero potrà contare su due autopompe e un veicolo attrezzato per gli incendi boschivi: al suo interno ci saranno sempre sette vigili del fuoco, garantendo un servizio 24 ore su 24.Ma ieri è stata inaugurata anche un altro distaccame­nto: quello di Villafranc­a. Anche quest’ultimo preparato in tempi record, in zona industrial­e. Si tratta, però, di una stazione che si affida a personale volontario: 53 persone (tra cui quattro donne, età media, 30 anni) formate negli ultimi mesi. Un modello raro in Italia (eccenzion fatta per le province di Trento e Bolzano) e cha nel Veronese è già stato sperimenta­to, con successo, a Bovolone.

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(foto Sartori) Inaugurazi­one Primo giorno della nuova caserma dei vigili del fuoco a Caldiero: 24 i nuovi assunti

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