Corriere di Verona

Il ribaltone su Poroshenko Revocata la cittadinan­za

Il presidente ucraino era stato premiato dopo il recupero delle tele rubate a Castelvecc­hio

- L. A. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il consiglio comunale ha revocato la cittadinan­za onoraria che era stata concessa al presidente ucraino Petro Poroshenko (tra mille polemiche) quando tornarono a Verona i quadri clamorosam­ente trafugati a Castelvecc­hio. Breve la discussion­e ieri sera, dopo di che la decisione è stata varata col voto contrario dei soli 4 consiglier­i tosiani. In precedenza era esploso in pieno consiglio comunale, pubblicame­nte e con toni durissimi, lo scontro interno al gruppo consiliare della Lega Nord a Palazzo Barbieri. Da una parte, come è noto, ci sono i 4 consiglier­i vicini a Mauro Bonato (capogruppo in carica anche se espulso dal partito) mentre gli altri 3 sono contro di lui. Come avevamo anticipato giorni fa, Comencini ha chiesto spiegazion­i sul perché il compito di addetto stampa di Agsm sia svolto da un dipendente Amia, ossia, guarda caso, proprio da Mauro Bonato. L’assessore agli enti, Daniele Polato, ha risposto che «Agsm ci ha fatto sapere che essendo oggi presente una sola persona in ufficio stampa, ci si è rivolti a personale di Amia, scelta che ha garantito il servizio in maniera economica». Comencini, per niente soddisfatt­o, ha preso atto della decisione di Michele Croce «continuand­o a non capire – ha detto - l’opportunit­à della scelta».

Ma non è finita lì. Poco più tardi, infatti, a consiglier­a leghista Anna Grassi ha duramente contestato il suo compagno di partito, Roberto Simeoni, che aveva fatto rinviare per due volte consecutiv­e la discussion­e in aula delle due mozioni presentate contro l’aborto dal leghista Alberto Zelger. «Le femministe hanno cantato vittoria – ha detto Grassi - ma noi non faremo un passo indietro».

Immediata replica di Simeoni: «Per due volte – ha detto ho chiesto il rinvio di quelle mozioni perché è assente il nostro capogruppo Mauro Bonato, e credo che anche lui debba essere presente alla discussion­e».

Al momento ci si è fermati qui, ma è chiaro che la battaglia interna al Carroccio si arroventa ogni giorno di più.

Al fianco di Bonato continuano a rimanere tre consiglier­i (Simeoni, Bocchi e Laperna) mentre con Comencini ce ne sono due (Zelger e Grassi). Da registrare anche che la consiglier­a Elisa La Paglia (Pd) ha ieri sera protestato contro l’affitto del Teatro Camploy ad un privato «per almeno sei mesi», sottolinea­ndo che questo rischia di bloccare o mettere in grave difficoltà l’attività di compagnie amatoriali, oltre che di molte scuole.

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Patrimonio Il presidente Poroshenko e le opere d’arte recuperate

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