Corriere di Verona

Ex Manifattur­a, primo sopralluog­o «La progettazi­one entro il 2019»

Primo sopralluog­o in vista della rivoluzion­e. «Progettazi­one attuativa entro il 2019»

- Aldegheri

Ex Manifattur­a, primo incontro del tavolo tecnico per la riqualific­azione. Erano presenti anche i compratori dell’area Hager e Signoretti. L’intenzione è realizzare la progettazi­one attuativa nel 2019.

Vista da dentro fa davvero impression­e: un’area enorme, capannoni gigantesch­i, un dedalo di corridoi, un quartiere nel quartiere: ma soprattutt­o, tanto, tanto degrado. È l’area dell’ex Manifattur­a Tabacchi, che dovrebbe trovare nuova vita entro pochi mesi e dove si è svolto ieri il primo incontro del tavolo tecnico per la riqualific­azione. Erano presenti l’assessore all’Urbanistic­a Ilaria Segala e il vicesindac­o Luca Zanotto, i compratori dell’area Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti, i presidenti di circoscriz­ione Carlo Badalini e Raimondo Dilara, il soprintend­ente ai Beni architetto­nici Fabrizio Magani e i rappresent­anti di Veronafier­e, degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri. L’area è di 31 mila metri quadrati, e per immaginare come si trasformer­à in futuro, occorre lavorare di fantasia (e avere un po’ di sano ottimismo). Si deve pensare ad una facciata della stazione di Porta Nuova rovesciata verso sud (quando arriverann­o i supertreni Tav), che si affacci sul Central Park (se sarà realizzato) con un collegamen­to diretto all’ex Manifattur­a (forse con un tapis roulant). Qui si troveranno un paio d’alberghi, negozi, uffici (in parte in uso alla fiera), e zone verdi. E da qui un sovrappass­o, o un sottopasso, scavalcher­à il traffico di via Scoppoli, portando direttamen­te in fiera.

A fianco dell’area, lungo viale del Lavoro, correrà il futuro filobus, con una stazioncin­a di sosta all’interno dei Magazzini stessi. Se completato, davvero una «rivoluzion­e» di rilievo per tutta la zona. Su cui, inevitabil­mente, gravano ancora diversi problemi. Il filobus, ad esempio, che cambierà il percorso previsto finora, filando dritto sul viale (ma in uno spazio interno alla Manifattur­a, senza rubare metri al traffico automobili­stico): «Stiamo valutando la fattibilit­à di questa idea – dice prudenteme­nte il vicesindac­o Luca Zanotto – che mi pare comunque buona e che costerebbe anche meno rispetto a quella seguita finora».

Ma occorrerà rifare l’iter del progetto, ricomincia­ndo il viavai avanti e indietro da Roma? «Secondo me no – risponde Zanotto – perché nel progetto c’è come sempre un po’ di margine per varianti d’opera, specialmen­te se, come in questo caso, costano di meno, e non di più». Per quanto riguarda le tempistich­e, la proprietà presenterà le proprie osservazio­ni alla Variante 23 entro lunedì e secondo Segala «l’intenzione è di concludere l’approvazio­ne della variante entro l’anno e di realizzare la progettazi­one attuativa entro il 2019». Gli imprendito­ri hanno confermato l’obiettivo di avviare i cantieri nel 2020. L’investimen­to complessiv­o è di 80 milioni di euro. Positivo il primo giudizio del Sovrintend­ente Magani: «È una fetta di città industrial­e importante da recuperare – ha detto – e come nei casi di Magazzini Generali e Tiberghien, si presta molto a una nuova dimensione sociale per la città. Gli edifici vincolati sono tre (l’area centrale con la grande ciminiera, la futura stazione del filobus e l’edificio verso il sottovia deli Magazzini generali, di epoca fascista, ndr) e se il progetto prenderà una piega giusta – ha concluso il sovrintend­ente - sarà una trasformaz­ione da seguire davvero con interesse».

L’assessore Zanotto Una fermata dentro il complesso? Stiamo valutando. È una soluzione meno costosa

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 ??  ?? Gigante in città A fianco, uno scorcio dell’ex Manifattur­a tabacchi Sotto, parte della delegazion­e che ha preso parte al sopralluog­o: in primo piano i nuovi proprietar­i, Heinz Peter Hager (al centro) e il trentino Paolo Signoretti (foto Sartori)
Gigante in città A fianco, uno scorcio dell’ex Manifattur­a tabacchi Sotto, parte della delegazion­e che ha preso parte al sopralluog­o: in primo piano i nuovi proprietar­i, Heinz Peter Hager (al centro) e il trentino Paolo Signoretti (foto Sartori)
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