Anche minori tra i giocatori, chiusa sala slot
All’Eurobet di Castel d’Azzano trovati due sedicenni, scattata la multa e la chiusura per trenta giorni
Quando sono entrati gli agenti ne hanno trovati dentro due. Uno stava giocando a una videolottery. Entrambi minori, sedici anni. Entrambi non avrebbero dovuto nemmeno metterci piede in quella sala scommesse. Colti in flagrante, loro e il gestore. Ma le indagini della questura hanno appurato che a Eurobet, la clientela di giovanissimi era la norma. Così è scattata la multa, salatissima: ventimila euro che dovrà pagare il proprietario, un italiano. Ieri, il locale di Castel d’Azzano (nella centralissima via Mascagni) era ancora aperto. Tempo qualche giorno e scatterà il secondo provvedimento amministrativo: trenta giorni di sospensione, quindi di chiusura dell’attività, come previsto dall’articolo dieci del testo unico del testo unico della legge di pubblica sicurezza, comminato per abuso della licenza. Gli accertamenti su quella sala slot andavano avanti da tempo, l’episodio di mercoledì è stata la ciliegina sulla torta. «L’operazione rientra in un quadro più ampio di iniziative che stiamo svolgendo per contrastare il fenomeno della ludopatia – spiega Paolo Grossi, vice dirigente del settore di polizia amministrativa – che sta creando allarme sociale, in quanto interessa anche i giovanissimi».
Proprio una settimana fa, la rete Libera aveva lanciato l’allarme per quanto riguarda il territorio veronese: fare scommesse è la norma per il 50% dei ragazzi che frequenta le scuole superiori anche se, soprattutto in un primo momento, spendono meno di cinque euro a settimana. Ma, come affermano gli specialisti, è con l’abitudine che si rischia di sviluppare la dipendenza.Quello dell’altro giorno non è stato l’unico intervento a livello amministrativo degli ultimi giorni. Una settimana fa era toccato a un locale di Borgo Roma che, in barba anche al regolamento comunale, risultava aperto giorno e notte. Risale sempre a mercoledì, invece, un altro intervento in via Calvi, sempre Borgo Roma,in un locale a cui è stata sospesa la licenza sempre per violazione delle legge sulla pubblica sicurezza. Questa volta si tratta di un minimarket che vende alimentari e alcolici. Un piccolo«negozio di vicinato» che però faceva anche da bar: i clienti consumavano birre ed altro al suo interno. Ma, soprattutto, il minimarket era frequentato da persone con diversi precedenti penali sulle spalle, tra cui lesioni e rissa. Come se non bastasse, le volanti hanno anche accertato lo spaccio di droga nelle vicinanze del locale.
Il tutto, senza che arrivasse nessuna segnalazione dai proprietari, cittadini cinesi. Per la questura si tratta anche di una questione di prevenzione: nell’ultimo periodo si è assistito a un aumento di reati legati alla droga in diverse aree di Verona sud.