Corriere di Verona

Anche minori tra i giocatori, chiusa sala slot

All’Eurobet di Castel d’Azzano trovati due sedicenni, scattata la multa e la chiusura per trenta giorni

- di Davide Orsato

Quando sono entrati gli agenti ne hanno trovati dentro due. Uno stava giocando a una videolotte­ry. Entrambi minori, sedici anni. Entrambi non avrebbero dovuto nemmeno metterci piede in quella sala scommesse. Colti in flagrante, loro e il gestore. Ma le indagini della questura hanno appurato che a Eurobet, la clientela di giovanissi­mi era la norma. Così è scattata la multa, salatissim­a: ventimila euro che dovrà pagare il proprietar­io, un italiano. Ieri, il locale di Castel d’Azzano (nella centraliss­ima via Mascagni) era ancora aperto. Tempo qualche giorno e scatterà il secondo provvedime­nto amministra­tivo: trenta giorni di sospension­e, quindi di chiusura dell’attività, come previsto dall’articolo dieci del testo unico del testo unico della legge di pubblica sicurezza, comminato per abuso della licenza. Gli accertamen­ti su quella sala slot andavano avanti da tempo, l’episodio di mercoledì è stata la ciliegina sulla torta. «L’operazione rientra in un quadro più ampio di iniziative che stiamo svolgendo per contrastar­e il fenomeno della ludopatia – spiega Paolo Grossi, vice dirigente del settore di polizia amministra­tiva – che sta creando allarme sociale, in quanto interessa anche i giovanissi­mi».

Proprio una settimana fa, la rete Libera aveva lanciato l’allarme per quanto riguarda il territorio veronese: fare scommesse è la norma per il 50% dei ragazzi che frequenta le scuole superiori anche se, soprattutt­o in un primo momento, spendono meno di cinque euro a settimana. Ma, come affermano gli specialist­i, è con l’abitudine che si rischia di sviluppare la dipendenza.Quello dell’altro giorno non è stato l’unico intervento a livello amministra­tivo degli ultimi giorni. Una settimana fa era toccato a un locale di Borgo Roma che, in barba anche al regolament­o comunale, risultava aperto giorno e notte. Risale sempre a mercoledì, invece, un altro intervento in via Calvi, sempre Borgo Roma,in un locale a cui è stata sospesa la licenza sempre per violazione delle legge sulla pubblica sicurezza. Questa volta si tratta di un minimarket che vende alimentari e alcolici. Un piccolo«negozio di vicinato» che però faceva anche da bar: i clienti consumavan­o birre ed altro al suo interno. Ma, soprattutt­o, il minimarket era frequentat­o da persone con diversi precedenti penali sulle spalle, tra cui lesioni e rissa. Come se non bastasse, le volanti hanno anche accertato lo spaccio di droga nelle vicinanze del locale.

Il tutto, senza che arrivasse nessuna segnalazio­ne dai proprietar­i, cittadini cinesi. Per la questura si tratta anche di una questione di prevenzion­e: nell’ultimo periodo si è assistito a un aumento di reati legati alla droga in diverse aree di Verona sud.

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Irregolare La sala slot di Castel d’Azzano «bloccata» dalla polizia

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