Corriere di Verona

IL VALORE AGGIUNTO

- di Stefano Allievi

Che Torino si sia sfilata dalla partita dei giochi invernali 2026 è un bene: fa solo chiarezza. Il contrario sarebbe stato un inciampo: con un sindaco a favore e la sua stessa maggioranz­a contro, si può immaginare il gioco continuo di «stop and go» che ci sarebbe stato. Peccato solo che la rinuncia sia arrivata a ridosso della presentazi­one della candidatur­a: una mancanza di serietà istituzion­ale che si sarebbe potuta evitare. Una contraddiz­ione, questa, che si può mettere interament­e in capo al Movimento 5 Stelle, che del resto aveva già rifiutato le Olimpiadi a Roma: ma che, se non altro, in Lombardia e Veneto è all’opposizion­e, e non potrà ostacolare più di tanto. Certo, si è fatto notare al governo: con l’incomprens­ibile ritiro, che sa tanto di ripicca, di ogni supporto finanziari­o all’Olimpiade a due, e che invece ci sarebbe stato nella versione a tre. Ma lasciamo perdere il passato e veniamo al domani.E’ un bene anche che il sindaco Sala abbia chiesto, e ottenuto, un ruolo rilevante, diciamo pure una primazia di Milano. Le Dolomiti sono uno splendore patrimonio dell’Unesco, Cortina è una località di prestigio che vanta antichi fasti olimpici (le Olimpiadi cadrebbero nel settantenn­ale di quelle del 1956), e nel 2021, ospitando anche i Mondiali di sci, avrà modo di farsi conoscere ulteriorme­nte.

Ma Milano è l’unica città globale e veramente cosmopolit­a d’Italia (le altre sono semmai città fortemente internazio­nalizzate, ma è altra cosa), un brand in sé, che ha oltre tutto già dimostrato la sua capacità di mobilitazi­one, a tutti i livelli, nell’organizzaz­ione dell’Expo.

Il tandem Milano-Cortina ha tuttavia un ulteriore valore aggiunto, che va colto nella sua importanza. Esso sancisce simbolicam­ente un’alleanza strategica che è più importante – anzi, decisiva – per il Veneto che non per la Lombardia. E può contribuir­e a delinearne e indirizzar­ne il futuro. Per il Veneto dell’industria e dell’artigianat­o (ma sempre più anche per altri ambiti: ricerca, università, cultura…) l’aggancio con Milano è cruciale: non per niente si insiste per una vicinanza anche fisica che diventi sempre più prossimità, e includa, nel concreto, le infrastrut­ture che possono contribuir­e a raggiunger­e questo obiettivo (inclusa l’alta velocità ferroviari­a – altra cosa che il M5S non capisce – ma non limitandos­i ad essa: l’integrazio­ne dei sistemi economici passa, letteralme­nte, attraverso molte strade).

Gli imprendito­ri questo l’hanno capito benissimo, e non a caso hanno risposto con entusiasmo alla chiamata del presidente Zaia per contribuir­e alla raccolta dei fondi necessari all’organizzaz­ione dei Giochi: che serviva comunque, ma diventa indispensa­bile, e di fatto una condicio sine qua non, visto il ritiro dei fondi del governo (che crediamo peraltro sia in sé, a livello internazio­nale, un fatto senza precedenti). Si inizia con i brand del settore, ma certamente contribuir­anno anche altri, ed è bene che sia così.

Speriamo che questa collaboraz­ione serva anche come lezione di umiltà a un autonomism­o talvolta solo di facciata e pasticcion­e. La sinergia quasi sempre è premiante, rispetto al «faso tuto mi» che crede ancora che chi fa da sé, fa (e guadagna) per tre. La questione delle Olimpiadi invernali ne è una prova interessan­te: se la candidatur­a andrà in porto, da questa collaboraz­ione guadagnera­nno tutti, e in primis proprio il Veneto. A contrario – ma nella stessa direzione di implicita critica all’autonomism­o di facciata – va la vicenda dei Mondiali di ciclismo su strada di Vicenza del 2020: una vetrina globale di grande importanza, che avrebbe riguardato tutta l’area dolomitica e non solo, che rischia di essere persa per problemi essenzialm­ente locali: stavolta i soldi del governo ci sarebbero stati. Quelli che mancano, pare siano altri.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy