Corriere di Verona

Esplosione nella palazzina, video e impianti ai raggi X Si cercano case per gli sfollati

Convalidat­o il sequestro dello stabile, il pm apre un’inchiesta per incendio

- D. O. - La. Ted. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tempi lunghi per tornare ad abitare nella palazzina di via Venti Settembre. Tempi lunghi anche solo per sapere, con certezza, quanto è successo. Due giorni dopo l’incendio scoppiato in pieno centro a San Martino Buon Albergo, con annessa esplosione, si comincia a parlare di emergenza abitativa. Non tanto per i 24 richiedent­i asilo, ricollocat­i velocement­e in altre strutture «Cas» gestiti in accordo con la prefettura, quanto per i 26 residenti, molti di origine straniera e che non possono contare su parenti in Italia che sono rimasti senza un posto in cui vivere. La buona notizia è che già ieri mattina, la sala civica Donini, a due passi dalla stazione, dove era stato allestito uno spazio per chi non aveva dove andare, era deserta. Nella notte, l’ha usata una sola persone; gli altri hanno trovato chi li avrebbe ospitati.

Così come nessuno si è fatto vivo per la consegna dei pasti attorno alle 12,30 (mercoledì, invece, in molti hanno usato il servizio, grazie alla mensa della scuola media). Il comune si sta attivando per trovare una soluzione duratura. La risposta potrebbe arrivare dagli immobiliar­i. Ieri il sindaco Franco De Santi ha scritto agli agenti invitandol­i a «mettere a disposizio­ne eventuali abitazioni libere, al fine di collocare d’urgenza i nuclei familiari sfollati», utilizzand­o un normale contratto di locazione tra proprietar­io e inquilino. Nel caso di famiglie in difficoltà economica, invece, entrerebbe gioco il protocollo d’intesa in vigore tra l’Istituzion­e Servizi al Cittadino (nell’acronimo Isac) e i proprietar­i delle abitazioni. Prevede un canone concordato, ad un costo inferiore rispetto alle medie di mercato,con l’ente comunale che farà da garante affinché ci sia la certezza del pagamento dell’affitto. «Questo progetto è nato circa due anni fa per fronteggia­re l’emergenza abitativa, che coinvolge sempre più famiglie anche a San Martino Buon Albergo – spiega De Santi -. Oggi questa iniziativa può risultare molto utile per dare una risposta immediata e concreta ai cittadini rimasti senza casa.

L’obiettivo è quello di ridurre l’emergenza e tornare quanto prima alla normalità». Il primo cittadino fa sapere, inoltre che «si sta registrand­o molta solidariet­à nei confronti delle famiglie evacuate. San Martino Buon Albergo si conferma un paese accoglient­e, in grado di far fronte alle emergenze». Intanto si attendono gli esiti delle verifiche statiche, disposte sempre dal Comune: il primo piano appare compromess­o dall’esplosione: in compenso sono limitati i danni dovuti alle fiamme nei piani superiori. I vigili del fuoco sono ancora al lavoro con gli esperti del Nucleo investigat­ivo antincendi­o. Potrebbero servire ancora dei giorni per arrivare a una ricostruzi­one precisa e attendibil­e di quanto accaduto.Il pm Elvira Vitulli ha aperto un’inchiesta per incendio, tutte le piste sonoancora aperte. Appurato che c’è stata un’esplosione che ha scatenato le fiamme, si stanno esaminando i filmati delle telecamere collocate in un distributo­re di benzina che si trova nelle vicinanze dello stabile incendiato.

Inoltre si sta eseguendo la campionatu­ra su alcuni oggetti rinvenuti all’interno della concession­aria di moto, dove sarebbe stato individuat­o l’innesco del rogo. Ieri mattina inoltre è stato convalidat­o il sequestro dell’intero immobile: la procura intende tenerlo sotto sigilli fino al giorno in cui non verrà definitiva­mente fatta chiarezza su quanto accaduto. Ma la situazione appare complicata: l’unico testimone al momento pare sia proprio la persona rimasta ferita mentre l’amministra­tore dei locali era stato nominato dal Tribunale perché il precedente avrebbe gestito lo stabile con «incuria». Si stanno inoltre esaminando con attenzione tutti gli impianti per verificare come funzionano, a partire da quelli del gas.

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Devastazio­ne Gli effetti dell’esplosione nella palazzina di via XX Settembre

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