Corriere di Verona

Acc, scattano 90 licenziame­nti

La proprietà cinese ferma sulle richieste del piano industrial­e: scatta la mobilità. Sindacati divisi sulla linea di non accettare gli esuberi

- Moreno Gioli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Game over. Nessun accordo tra sindacati e azienda: si materializ­za lo spettro del licenziame­nto per 90 lavoratori della Wanbao Acc di Mel, la storica azienda produttric­e di compressor­i per frigorifer­i, una volta fiore all’occhiello della metalmecca­nica bellunese sotto le insegne di Zanussi Elettromec­canica e acquisita dalla gestione commissari­ale dai cinesi tre anni fa. E che nel piano industrial­e presentato a luglio avevano dichiarato 90 esuberi, su 400 addetti, come condizione per poter rilanciare l’azienda.

Invece non è andato a buon fine, ieri pomeriggio, nemmeno il terzo incontro in Regione e non è bastata la presenza dell’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, a portare a casa un risultato positivo. Quella di ieri era di fatto l’ultima speranza per le 90 tute blu: il 30 settembre scadrà la cassa integrazio­ne guadagni straordina­ria (Cigs) e diventerà effettiva la procedura di mobilità aperta a metà luglio.«Grande rammarico per la situazione», esprime Donazzan nel laconico comunicato ufficiale diramato dall’ufficio stampa regionale: «Nel contempo – si legge - la Regione conferma che farà quanto di propria competenza per accompagna­re a nuova occupazion­e i 90 dipendenti dello stabilimen­to di Mel».

Si chiude quindi nel peggiore dei modi una vicenda da mesi in bilico, dopo la richiesta dei cinesi. Una soluzione sembrava possibile attraverso il ricorso al part-time orizzontal­e a 4 ore e alla riduzione di orario per alcuni reparti. Una soluzione avanzata dalle Rsu nei moltissimi tavoli di discussion­e che si sono succeduti e che aveva trovato il benestare dei lavoratori, purché questo azzerasse gli esuberi previsti. Così non è stato.

«Purtroppo non c’è molto da dire – commenta il segretario provincial­e della Fiom Luca Zuccolotto – se non che abbiamo fatto tutto il possibile per scongiurar­e questo epilogo. Avevamo un mandato chiaro da parte dei lavoratori dell’Acc, ovvero il saldo zero per quanto riguarda gli esuberi. Ci abbiamo provato in tutti i modi, anche con proposte economicam­ente svantaggio­se per i lavoratori, come il part-time o la riduzione di orario. Alla fine restavano sul tavolo una ventina di esuberi; ma l’azienda non è riuscita a fare uno sforzo ulteriore». Ma per Zuccolotto non è il tempo per distribuir­e le colpe: «Domani (oggi, ndr) faremo le assemblee con i lavoratori e poi metteremo in campo tutte le iniziative possibili».

Posizione un po’ diversa per la Fim Cisl, che in un comunicato ufficiale si rammarica «di non aver saputo convincere i lavoratori dell’utilità di un accordo che prevedesse anche esuberi. Con un accordo sarebbe stato possibile offrire migliori soluzioni e maggiori strumenti a coloro che riceverann­o la lettera di licenziame­nto, coinvolgen­do azienda e istituzion­i in un percorso dedicato. Ad oggi invece saranno possibili solo iniziative di solidariet­à ai licenziati, ed accorati appelli al territorio perché proponga soluzioni occupazion­ali».

Richieste di aiuto al territorio e alle associazio­ni di categoria sono in verità già state messe in atto, sia da parte dei sindacati che dalla politica. Da luglio ad oggi si è provata anche la via del tavolo istituzion­ale sulle politiche attive, con il monitoragg­io dei profili occupazion­ali richiesti dalle aziende bellunesi, nel tentativo di ricollocar­e una parte degli esuberi previsti. Il risultato, nonostante la buona volontà e le ottimiste aspettativ­e iniziali, è stato sotto le aspettativ­e: solamente una ventina, finora, i posti disponibil­i tra le piccole e medie imprese del territorio, in gran parte per ruoli adatti a lavoratori uomini, mentre gran parte delle maestranze Wanbao Acc è formata da donne.

Ora che il tempo è scaduto e l’orizzonte vira al grigio, partono gli appelli al senso di responsabi­lità: «Wanbao Acc rappresent­a un’importante realtà produttiva per l’intero Veneto – ribadisce Elena Donazzan – e mi auguro che questa fase delicata dell’azienda e dei suoi lavoratori sia gestita con la massima responsabi­lità da parte di tutti».

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In bilico Operaie all’uscita dello stabilimen­to Acc Wanbao di Mel

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