Chievo, dove punta il ricorso sulla penalizzazione «Mancano prove»
Il punto-chiave del ricorso del Chievo alla corte d’appello federale, nell’ambito del processo sportivo sulle plusvalenze col Cesena, è in un passaggio a pagina 12 della sentenza di primo grado: quello in cui il tribunale Figc scrive di ritenere «non provata la violazione dell’art. 8 comma 4 del codice di giustizia sportiva contestata dalla procura federale». Su quel punto premeranno i legali del club della Diga nell’udienza che scatterà tra fine mese e i primi di ottobre, con la procura a ricorrere pure lei essendosi vista rimpicciolire le richiesta iniziali da -15 a -3 punti di penalizzazione e da 3 anni a 3 mesi di inibizione per il presidente Luca Campedelli. Su quel punto, sì, perché all’articolo 8 del codice di giustizia sportiva soltanto la violazione del comma 4 prevede fra le sanzioni la penalizzazione: è il comma in cui si parla delle società che «mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi» tentano di ottenere o ottengono «l’iscrizione a una competizione cui non avrebbero potuto essere ammesse». E secondo il tribunale Figc la procura federale, nel deferimento in cui accusa il Chievo di «plusvalenze fittizie», non ha provato che la società, senza quelle plusvalenze, non sarebbe stata in grado di iscriversi ai campionati 2015/16, 2016/17 e 2017/18. «Responsabile in via diretta e oggettiva», semmai, il Chievo, come si legge nella sentenza di primo grado, «degli illeciti contestati in relazione all’articolo 8 comma 1, con riferimento all’alterazione dei dati contabili societari, e comma 2». I commi 1 e 2 dell’articolo 8 definiscono i contorni dell’illecito amministrativo: ma la loro violazione, appunto, «è punibile con la sanzione dell’ammenda con diffida» e non con la penalizzazione. Aspettando il passaggio alla corte d’appello federale, la squadra riparte dal -1 in classifica e si prepara a ospitare, dopodomani, l’Udinese, in quello che si presenta come il secondo scontro diretto stagionale per la salvezza dopo quello finito 0 a 0 con l’Empoli. Intanto, sul piano societario, l’organigramma vede l’uscita del direttore degli affari generali Luca Faccioli, col quale il Chievo ha interrotto il rapporto contrattuale. Faccioli era arrivato al Chievo nel 2014: al momento la società di via Galvani, almeno non a breve, non è intenzionata a riempire la casella scoperta.
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