Pazzini ko, l’Hellas rimane senza bomber
Grosso non molla: «Voglio coraggio e personalità» Per l’attacco titolare favorito Cissé
VERONA Giampaolo Pazzini non è neppure salito sull’aereo che ha portato il gruppo gialloblù in Calabria. Già giovedì era parso chiaro che le possibilità di un suo recupero fossero in calo.
Nel baseball la chiamano bullpen. È l’area in cui i lanciatori si preparano, aspettando che arrivi il momento di dare il cambio al titolare. Buon per Fabio Grosso che quello del Verona, trasponendo il termine al calcio, sia ampio, altrimenti l’Hellas avrebbe dovuto giocare a Crotone, oggi, con un attacco ridotto ai minimi termini. Giampaolo Pazzini non è neppure salito sull’aereo che ha portato il gruppo gialloblù in Calabria, ieri pomeriggio.
Già giovedì era parso chiaro che le possibilità di un suo recupero, dopo una settimana in cui ha assorbito il dispendio di domenica, nel giorno della tripletta al Carpi, fossero in calo. Colpa di un affaticamento muscolare emerso due giorni fa, quanto è bastato per indurre Grosso a risparmiare al capitano la gara dello Scida. Non è un nulla di grave, il malanno in cui è incappato il Pazzo, ma l’attaccante va gestito con attenzione, tanto più ora che l’Hellas è anche privo di Samuel Di Carmine, assente certo perlomeno fino alla sfida di sabato prossimo all’Arechi con la Salernitana: «Purtroppo questo risentimento impedirà a Giampaolo di esserci col Crotone», allarga le braccia Grosso, evitando di mostrarsi crucciato. Si vedrà, dunque, per quanto riguarda la partita di martedì, con lo Spezia. Per adesso, i due centravanti del Verona sono passati, loro malgrado, dall’altro lato della barricata, nel’infinito dibattito all’insegna del «Di Carmine sì, Di Carmine no» alternato al «Pazzini forse», con la gran chiusa del «Di Carmine con Pazzini, ecco perché si può».
Nel dubbio, entrambi sono fuori e Grosso scava tra le opzioni che vengono dalla panchina per affrontare il primo clou della stagione: «Del Crotone conosciamo bene il percorso — commenta il tecnico —, sappiamo che le insidie saranno numerose, ma abbiamo le qualità per esprimerci giocando il calcio e la partita sebbene sia appena rientrata da due mesi di stop per l’infortunio accusato il 18 luglio in amichevole con la Fiorentina. Lo slovacco, che ha segnato tombolate di reti nelle tre stagioni vissute in forza alla Primavera dell’Hellas, è una variabile stuzzicante, ma occhio alle sorprese: Grosso, che una settimana fa aveva spiazzato i cronisti annunciando pressoché metà della formazione titolare (altro discorso che subito dopo Di Carmine, designato per una maglia dal 1’, si sia fatto male), non si lascia andare a confidenze.
Con tre partite da qui a sabato, il turnover è più che scontato, ma tempi e luoghi dei cambiamenti si riserva, Grosso, di svelarli a conti fatti. La panchina gli offre un ventaglio di chance che è un lusso per la categoria, nella budello dello stadio di Crotone ci sarà bisogno del Verona migliore, nella testa e nelle gambe, per supplire alle assenze e prendere il volo di ritorno con un sorriso rassicurato.