Corriere di Verona

Chievo, il blocco italiano contro l’Udinese

Due filosofie opposte: i friulani schierano in media otto stranieri su undici

- Matteo Sorio

Italianità ed esterofili­a. Dopo il Parma, il Chievo è insieme a Spal e Cagliari la squadra con più italiani nella top 11 d’impiego, sei in tutto: Rossettini (ch’è rientrato in gruppo ieri a Veronello), Rigoni, Giaccherin­i, Bani, Sorrentino, Depaoli. L’Udinese, invece, è tra quelle a maggior tasso straniero: Samir, Ekong, Larsen, Fofana, Nuytinck, De Paul, Behrami, Machis, otto su undici.

Al Bentegodi, domani, due tendenze dentro l’identico rettangolo di gioco. Il Chievo di Lorenzo D’Anna, fin qui, si distingue per quella tendenza lì. Qualche esempio. È tornato nello scacchiere di centrocamp­o Rigoni, quasi 28enne, di fatto lanciato in A dal Chievo nel 2015. In difesa, il 24enne Bani è un altro battezzato alla A dai gialloblù, era la scorsa stagione, oggi titolare pressoché fisso, all’attivo una convocazio­ne per uno stage in Nazionale nel febbraio scorso. E poi Depaoli, mezzala o terzino, nel giro degli azzurri Under 21. A loro, nella top 11 del minutaggio, si aggiungono i vecchi lupi Rossettini, Sorrentino e Giaccherin­i.

È un fatto che il ricambio con cui il Chievo sta provando a rinnovarsi passi soprattutt­o da volti italiani. Al contrario dell’Udinese, che arriva a Verona dopo aver strappato il pari con Parma e Torino, aver battuto la Sampdoria e aver perso di misura a Firenze con la Fiorentina. Conta 18 stranieri per 14 nazioni rappresent­ate, la nuova rosa friulana, affidata peraltro allo spagnolo Velàzquez, alla prima da allenatore nel nostro calcio. Una politica esterofila che molti, in Friuli, contestano. Alla poltrona di bomber stagionale punta già De Paul, che è partito col botto, tre gol in quattro partite. Di fatto a Verona i bianconeri italiani dovrebbero concentrar­si proprio là davanti, con Lasagna unica punta e, tra gli altri, di fianco a De Paul, l’acquisto estivo dalla Juventus, Mandragora.

Il Chievo, dal canto suo, gira a dodici stranieri in rosa, con l’Europa dell’Est a fare da blocco prevalente. La Serbia è rappresent­ata da Radovanovi­c, Tomovic, Djordjevic (assente anche domani) e Tanasijevi­c. La Slovenia da Birsa (gran gol a Roma, attesissim­o) e Cesar. La Polonia da Stepinski e Jaroszynsk­i. La Finlandia da Hetemaj. La Francia da Lehris. La Nigeria da Obi. Il Marocco da Kiyine.

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Under 21 Fabio De Paoli

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