Corriere di Verona

Stupra l’amante e poi cerca di uccidersi con lei

Delitto di Valgatara, pene dure ma niente ergastolo ai 6 romeni. Due tornano liberi

- di Laura Tedesco

Cercavano «i suoi ori e VERONA il suo denaro». Volevano «fare la bella vita in Italia» e «comprarsi una bella macchina». Secondo carabinier­i e procura, agivano «senza scrupoli» e la notte del 27 settembre 2016, pur di derubare quell’anziano ristorator­e di 72 anni a Valgatara, lo percossero «in più parti del corpo». Alla fine, picchiaron­o Luciano Castellani «a morte, come i fagioli». Sono condanne per un complessiv­o ammontare a 62 anni e 4 mesi di reclusione quelle inflitte ieri pomeriggio in abbreviato dal giudice Giuliana Franciosi ai sei imputati romeni implicati, stando alla ricostruzi­one del pm Elisabetta Labate, nella tragica rapina costata la vita al titolare della trattoria Agnella.

Quando arrivarono i soccorrito­ri il ristorator­e giaceva ormai agonizzant­e sul suo letto, legato, incapace di muoversi, stremato da percosse, bastonate, calci e pugni. Per l’accusa, gli assassini «non provarono alcuna pietà» per Castellani e, di lì a qualche ora,la vittima non sopravviss­e al pestaggio. Il suo fu «un delitto, crudele, efferato, perpetrato senza scrupoli», un omicidio «volontario finalizzat­o a commettere un altro reato, quello di rapina». Un’uccisione che ieri, in udienza preliminar­e, è sfociata a distanza di due anni esatti in sei condanne, a cominciare dai 18 anni di carcerazio­ne inflitti dal gup a Florian Diaconu, detto Giovanni: già estradato dalla Romania in Italia, è stato inoltre colpito dall’interdizio­ne perpetua dai pubblici uffici. Quattordic­i anni a testa, invece, ad altri tre suoi complici considerat­i dal pm esecutori diretti insieme a Diaconu dell’omicidio: a doverli scontare saranno Ion Nicolae, arrestato in Spagna a novembre 2017 al termine di mesi di ricerche (Nicolae dopo la requisitor­ia del pm Labate rischiava così come Diaconu la carcerazio­ne a vita), Constantin Negrescu, che avrebbe agito da «palo », e Marian Florin Suteanu, considerat­o l’autista. Nel corso delle precedenti udienze, sia a carico di Suteanu che di Negrescu erano stati chiesti dalla procura 16 anni di reclusione. Rischiava invece 12 anni Eugen Negrescu che invece, con il dispositiv­o scandito ieri in aula dal gup, è stato condannato a una pena di gran lunga inferiore, vale a dire un anno, due mesi e 12 giorni di carcere oltre a 160 euro di multa: a suo carico, infatti, è stato ritenuto dal giudice che sussista il solo reato di concorso in tentata rapina impropria. Unitamente ai cinque malviventi romeni, risultava imputata anche una donna, la connaziona­le Daniela Bulitete, a cui era contestata la sola rapina sfociata nel sangue: ieri, per lei, anziché i 4 anni di reclusione sollecitat­i dalla procura, il gup ha stabilito una pena pari a un anno, due mesi e 12 giorni per concorso in tentata rapina impropria.

Sia per la Bulilete che per Eugen Negrescu, difesi rispettiva­mente dai legali Patrizio Ianniello e Massimo Malipiero, è stata inoltre decretata dal giudice Franciosi l’immediata scarcerazi­one. «Per quanto ci riguarda - ha commentato invece all’uscita dal tribunale l’avvocato Paolo Pellicini, legale di Diaconu - riteniamo già positivo aver evitato l’ergastolo e aver raggiunto la contestazi­one di rapina impropria anziché rapina propria. Ora attendiamo il deposito delle motivazion­i (da parte del giudice è stato annunciato che arriverann­o entro novanta giorni, ndr), dopodiché presentere­mo ricorso in appello in quanto riteniamo sussistano buoni margini per ottenere la riqualific­azione dell’omicidio da volontario a preterinte­nzionale».Per l’accusa, invece, i banditi avrebbero ammazzato Castellani «senza scrupoli né pietà».

 ??  ?? Sangue a Marano Sentenze di primo grado ieri al processo per la banda romena(foto)che la notte tra il 27 il 28 settembre 2016 uccise Luciano Castellani
Sangue a Marano Sentenze di primo grado ieri al processo per la banda romena(foto)che la notte tra il 27 il 28 settembre 2016 uccise Luciano Castellani

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