Anche a Verona la stretta sui diesel Deroghe per redditi bassi e anziani
Varato il pacchetto antismog. Il riscaldamento in casa non dovrà superare i 19 gradi
Le auto, ma anche le abitazioni e le industrie. E pure le stufe a pallet. Si va delineando - nelle restrizioni ma anche nelle deroghe - il piano antismog che a Verona scatterà dal primo ottobre. Un «piano» che in realtà è il recepimento delle indicazioni date dalla Regione e che sarà lo stesso anche per tutti gli altri capoluoghi veneti.
Ieri la giunta ha varato la delibera che delinea i dettagli di quello che, per alcune categorie di veicoli, è un vero e proprio blocco che inizierà lunedì prossimo per concludersi il 31 marzo e che quest’anno coinvolgerà anche le auto Euro 3 diesel. Mezzi immatricolati nel 2001 che non potranno circolare sul territorio comunale dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30. «Si tratta - ha spiegato l’assessore all’Ambiente Ilaria Segala - di un provvedimento simile a quello già effettuato l’anno scorso e che riguardava gli Euro 2 bloccati nel 2014, esattamente 17 anni dopo la loro immatricolazione. Lo stesso lasso di tempo applicato per gli Euro 3». Altre diecimila auto che non potranno circolare quest’inverno, per un «blocco» che complessivamente riguarderà il 17 per cento dell’intero «parco macchine» cittadino. Ma la delibera approvata dalla giunta prevede anche una serie di deroghe. La principale riguarda una sorta di «esenzione per reddito» ed è rivolta ai proprietari di auto che non potrebbero circolare ma che hanno un reddito Isee che non supera i 16.700 euro. Basterà tenere in macchina il certificato e la circolazione sarà consentita. Come potranno tranquillamente evitare il divieto di circolazione i veicoli che saranno condotti da persone che hanno compiuto i 70 anni. Non solo. Al «blocco» non saranno soggetti neanche i veicoli delle persone che non possono recarsi al lavoro con mezzi pubblici a causa degli orari, o chi ha la prima fermata del bus a 900 metri da casa (ma limitatamente a quel tragitto). «Esenti» anche i virtuosi del car pooling, con almeno 3 persone trasportate.
Sono in tutto 32 le «deroghe» per i veicoli e sono consultabili sull’ordinanza che è pubblicata sul sito del Comune. Ma le restrizioni per contrastare l’inquinamento toccheranno un altro «punto sensibile». E questa volta caro a tutti e non solo agli automobilisti. Perché la giunta ha «corretto» - al ribasso di un grado - anche le temperature massime - che ci dovranno essere nelle abitazioni ma manche nelle fabbriche o nelle officine quest’inverno.
A casa, nelle 14 ore massime consentite per il riscaldamento che potrà essere acceso dal 15 ottobre, non si potranno superare i 19 gradi, mentre negli altri ambienti ci si dovrà limitare a un «fresco» 17 gradi. Non potranno essere riscaldati cantine, box, garage e le scale condominiali.
Tutto questo se le polveri sottili resteranno nei crismi stabiliti dalla legge. Ma se verranno sforate le 35 giornate massime previste, il giro di vite diventerà ancora più stretto. Al 10 settembre le giornate nere dall’inizio dell’anno per le Pm10 sono state 23. Ce ne sono a «disposizione» quindi ancora 12. Bruciate anche quelle il «blocco» passerà di livello. O, meglio, di colore. Finora siamo in un serafico«verde». Se lo sforamento supererà i 4 giorni consecutivi si attiverà l’allerta «arancione» e il blocco dei veicoli si estenderà anche agli Euro 4 diesel. Ma non si potranno neanche usare stufe a pallet con una classe di prestazione inferiore alle 3 stelle e non si potranno concimare i campi. Se si dovesse passare poi all’allerta «rossa», vale a dire lo sforamento per 10 giorni consecutivi, si dovranno fermare tutti i veicoli euro 4 commerciali. Non resta quindi che sperare nella pioggia. Quella che le polveri se le porta via, con o senza blocchi del traffico.