Corriere di Verona

L’idea del treno «sovranista» Verona-Cina

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passare per la Polonia per questioni logistiche, ma noi vorremmo inaugurare una tratta meridional­e. Ci consentire­bbe una certa indipenden­za dalla Germania: dobbiamo imparare a fare i nostri interessi».Ci vogliono quaranta giorni per far arrivare il marmo in Cina via nave. Con il treno basterebbe­ro due settimane. «La tempistica attualment­e ci danneggia” spiega Filiberto Semenzin, presidente di Verona Stone District, che afferma di prendere seriamente in consideraz­ione l’ipotesi. A dare una mano a Pivetti, a Verona, c’è Giuseppe Cirina, da anni attivo nel commercio internazio­nale: «Guardiamo anche l’Africa mediterran­ea e il Sahel sono mercati da non sottovalut­are».

La nuova via VERONA potrebbe passare anche per Verona. E la merce diretta a Pechino o a Shanghai, tanto per cominciare, potrebbe essere il marmo. È stata la proposta che l’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, ha girato agli imprendito­ri presenti a Marmomac. L’obiettivo è suggestivo: un treno diretto per la Cina che parta da Domegliara (centro logistico ferroviari­o per il marmo) e che arrivi in Estremo oriente, senza fare scalo a Duisburg, Germania, il nodo europeo individuat­o dagli stessi cinesi. Se vogliamo è una proposta un po’ sovranista, come ammette la stessa Pivetti, che ora, assieme a un nuovo soggetto politico, «Italia Madre» ha lanciato una società consortile, Only Italia, che si occuperà anche di commercio con l’estero. «La settimana prossima – fa sapere Pivetti – partirà il primo treno da Milano per Chengdu, nel Sichuan. È ancora obbligator­io

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Brindisi Con Irene Pivetti

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