Corriere di Verona

Lavorava in fiera l’uomo falciato sulla 434

Era a Verona per allestire gli stand e stava rientrando a casa, a Ferrara

- (e.p.)

«Mario era più di uno zio, eravamo legatissim­i». La voce è quella delle nipoti di Mario Alessio, l’operaio di 50 anni travolto e ucciso da un Tir, martedì sera in Transpoles­ana all’altezza di Villa Bartolomea. «Non sappiamo cosa sia successo, era stato a Verona per lavorare in fiera» raccontano le nipoti che vivono a Cosenza, la città da cui 22 anni fa era partito Mario per cercare lavoro in Emilia. A Ferrara, dove viveva con la compagna e uno dei due figli, aveva trovato un’occupazion­e in una società specializz­ata nell’allestimen­to degli stand. E martedì era in fiera per preparare gli stand in occasione dell’apertura di Marmomac. In serata, insieme ad altri tre colleghi, era ripartito con il monovolume nero, attraversa­ndo la Transpoles­ana. Ma poco prima delle 22, il serbatoio del mezzo era rimasto a secco e i quattro avevano deciso di accostare e di andare a fare rifornimen­to con una tanica al distributo­re. I tre colleghi, ultimato il «rabbocco» erano già risaliti mentre Mario, alla guida del monovolume, era ancora in piedi a lato della portiera. Il mezzo di colore scuro senza frecce inserite, quell’uomo che non indossava il giubbino catarifran­gente: impossibil­e per il camionista di 37 anni evitare l’impatto. Sul posto, oltre agli agenti della polizia stradale, sono intervenut­i i soccorrito­ri del 118, ma per Alessio non c’è stato nulla da fare: era morto praticamen­te sul colpo. Il camionista (risultato negativo all’alcoltest) è indagato per omicidio stradale.

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