Negli Airbnb veronesi ospitati 120.000 turisti «Falsità su di noi»
A Verona 120 mila ospiti. L’azienda: «Basta fake news su di noi»
Qualche giorno fa, le associazioni degli albergatori di Verona e del Garda hanno tuonato, per l’ennesima volta, contro l’esplosione a loro dire incontrollata del «fenomeno Airbnb», la piattaforma dove sempre più turisti scelgono di prenotare le loro sistemazioni affittando camere e appartamenti privati direttamente dai proprietari. Di fronte all’esplosione dei numeri, con una crescita di annunci del 76 per cento in due anni in città e addirittura del 160 per cento sul lago, l’accusa è quella di mascherare - dietro un’apparenza di «occasionalità» e dell’offerta di «un’esperienza autentica da vivere a contatto con la priorità» - una «attività d’impresa a tutti gli effetti»: questo perché la maggior parte delle offerte riguardano interi appartamenti, sempre più offerti da «host» che mettono in vendita più di un alloggio.
Da parte di Airbnb, la lettura di questi numeri è molto diversa. Innanzitutto, la succursale italiana del portale fornisce al Corriere di Verona alcuni dati che permettono di inquadrare il fenomeno da un’angolazione diversa. Sicuramente è vero che Verona è un mercato importante per Airbnb, tanto da essere nella top ten delle destinazioni italiane. Dal primo giugno al 31 agosto di quest’anno, si sono registrati a Verona 50 mila arrivi attraverso Airbnb, in crescita del 9 per cento sul 2017, con soggiorni medi di 2,6 notti, mentre sono 13 mila quelli sulla sponda veneta del Garda, in crescita del 2017, che si sono trattenuti in media per cinque notti. Considerando invece l’intero 2017, sono 120 mila gli ospiti che hanno scelto Airbnb per soggiornare a Verona, su un totale di oltre 2 milioni: si tratta, quindi, di circa il 5 per cento del totale.
Altro sfaccettatura riguarda l’identikit degli «host»: chi sono i locatari veronesi che, nel solo comune capoluogo, hanno pubblicato annunci per 2.436 diversi alloggi (al 31 agosto di quest’anno)? Secondo quanto comunica Airbnb, si tratta per maggior parte di donne (il 59 per cento), con un’età media di 45 anni. L’host tipico veronese affitta per 29 notti l’anno, per un guadagno di circa 3.900 euro. Il 77 per cento degli host che affitta un intero appartamento, quindi oltre tre su quattro, condivide solo quell’alloggio.
«La maggior parte degli host presenti su Airbnb è composta da persone che hanno a disposizione uno spazio sia all’interno della prima casa (una stanza, oppure l’intero immobile quando sono in viaggio), sia in un’altra abitazione», spiegano da Airbnb. E gli host multipli denunciati dagli albergatori? «Certamente coesistono con gli host occasionali anche intermediari e professionisti che, specialmente nelle località di villeggiatura, gestiscono più immobili per conto dei singoli proprietari - riconosce l’azienda - Ma l’idea che dietro ad un utente con annunci multipli si nasconda il facoltoso proprietario è una fake news creata ad arte: la verità è che la sciura Maria e le famiglie spesso non se la sentono di affrontare la burocrazia e si rivolgono a un’agenzia, che svolge regolarmente la propria attività». Quanto alla prevalenza di interi immobili in locazione «è una conseguenza del mercato: specialmente nelle località di villeggiatura, le famiglie da sempre prediligono per i soggiorni più lunghi spazi condivisi e personali piuttosto che un’anonima stanza d’albergo». Prediletti al punto che, a Verona, l’80 per cento dei soggiorni viene valutato a «cinque stelle».