Corriere di Verona

Travolge e uccide un pedone: arrestato

Ventenne positivo all’alcoltest. Tragedia anche a Ca’ di David: muore un ciclista

- E. P.

Un manager estone di 50 anni è morto l’altra notte dopo essere stato travolto da un’auto in viale Galliano mentre attraversa­va sulle strisce. Arrestato dalla polizia municipale intervenut­a per i rilievi il ventenne di Lugo, positivo all’alcoltest, che lo ha investito e che si era allontanat­o dal luogo dell’incidente. Ieri poco dopo mezzogiorn­o è morto anche un bracciante indiano che, mentre era in bici, è stato centrato da un’auto in via Ca’ Aprili a Ca’ di David.

Aveva appena terminato il turno di lavoro nei campi di Buttapietr­a , insieme ad altri quattro connaziona­li, stava ritornando a casa a Ca’ di David in sella alla bicicletta, percorrend­o via Muraiola. Arrivato all’incrocio con via Ca’ di Aprili, proprio di fronte alla storica cartiera, lo schianto violentiss­imo contro l’auto che arrivava dalla sua sinistra e che lo ha colpito in pieno. Lovedeep Singh, bracciante indiano di 35 anni con due figli, arrivato in Italia dieci anni fa, è stato sbalzato a diversi metri di distanza.

L’allarme è scattato poco dopo mezzogiorn­o e i soccorrito­ri di Verona Emergenza hanno provato a lungo a rianimare l’uomo. Ma le ferite riportate nell’impatto si sono rivelate troppo gravi e i medici sono stati costretti a dichiararn­e il decesso. Sul posto sono intervenut­i gli agenti della polizia municipale con il comandante Luigi Altamura, che hanno chiuso al traffico l’incrocio per poter compiere tutti i rilievi in sicurezza. Sotto choc, la giovane veronese di 22 anni, al volante della Fiat Panda, risultata negativa all’alcoltest e formalment­e indagata per omicidio stradale. Un atto dovuto che le permetterà di difendersi e nominare eventuali periti di parte. La giovane proveniva dalla città e viaggiava verso il Pozzo quando all’improvviso si sarebbe vista sbucare di fronte il ciclista, senza nemmeno avere il tempo di frenare. «Arrivavo dalla direzione opposta a quella della Panda e volevo svoltare in via Muraiola, ma c’era questo gruppo di ragazzi in bici e ho aspettato. Loro sono usciti dalla strada senza fare lo stop e quella ragazza non ha potuto evitare lo scontro», ha raccontato una testimone. I vigili, inoltre, hanno recuperato i filmati delle telecamere di videosorve­glianza della cartiera che puntano proprio sull’incrocio e che avrebbero ripreso la scena dell’incidente. Su disposizio­ne del pm di turno, auto e bici sono stati posti sotto sequestro e la salma del bracciante indiano è stata trasferita all’istituto di medicina legale del Policlinic­o di Borgo Roma. Sotto choc gli amici di Singh che, in un italiano stentato, hanno provato a raccontare quel che è successo: «Avevamo appena finito di lavorare nei campi. Pedalavamo in fila, all’incrocio il primo è passato e ha svoltato a sinistra per tornare verso Ca’ di David. Singh invece è stato centrato in pieno. Era qui da dieci anni, lavorava nei campi - ricordavan­o con le lacrime agli occhi - Ora chi lo racconta ai suoi bambini?». Una residente, tra i primi a prestare soccorso, ha puntato il dito contro l’incrocio: «Per chi arriva da via Muraiola, l’intersezio­ne è praticamen­te cieca. Non si vede nulla e andrebbe modificata».

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Rilievi Gli agenti sul luogo della tragedia

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