Corriere di Verona

«Alle provincial­i nessuno ha i numeri per fare da solo»

Fratelli d’Italia si sfila dall’accordo Lega-Sboarina

- Lillo Aldegheri

Fratelli d’Italia si tiene le mani libere, in vista delle elezioni provincial­i. E cresce l’attesa per la riunione del centrodest­ra che, in settimana, dovrebbe «chiudere» l’intesa sul candidato alla succession­e di Antonio Pastorello (il nome va presentato entro l’11 ottobre). Dopo l’articolo di venerdì sul Corriere di Verona, Ciro Maschio, deputato e leader veronese di Fratelli d’Italia, precisa infatti che «non è vero che si è già chiuso l’accordo sul candidato della Lega», il sindaco di Cologna Veneta Manuel Scalzotto.

Maschio rivela che il famoso «patto di ferro» stretto tra Matteo Salvini e Federico Sboarina («tu farai il sindaco – aveva detto Salvini – ma a noi spetterà la presidenza della Provincia») non riguarda tutto il centrodest­ra. «C’è solo – precisa Maschio - un impegno con la Lega da parte di Sboarina a nome di Battiti, mentre Fratelli d’Italia ha le mani libere e non ha impegni con nessuno». Il leader di FdI ricorda che il 31 ottobre «non votano i cittadini ma gli amministra­tori, e ad oggi nessuno ha i numeri per eleggersi il Presidente da solo». Dopo di che, Maschio tocca un punto nodale della trattativa: «Se dopo il vertice Salvini-Berlusconi-Meloni, si ragiona di un centrodest­ra unito a tutte le amministra­tive, - spiega - va chiarito se si fa un ragionamen­to regionale sulle 6 province venete al voto o se ognuno si arrangia nella propria (ma riteniamo – sottolinea – che nessuno pensi che debbano esserci 6 presidenti su 6 alla Lega)».

In realtà, le elezioni riguardera­nno 4 e non 6 province (Belluno ha votato nel 2017 e Venezia nel 2015). Di queste, una (Padova) potrebbe andare al centrosini­stra. Il centrodest­ra potrebbe quindi «spartirsi» Verona, Vicenza e Rovigo. Ed ecco il noto essenziale indicato da Maschio: si vuol discutere a livello regionale o decidere provincia per provincia? Al tavolo regionale, Forza Italia (con Massimo Ferro) aveva chiesto una presidenza per Forza Italia (preferibil­mente Verona). Al tavolo provincial­e, il forzista Massimo Giorgetti avrebbe preso atto che la Lega parte dall’accordo Sboarina-Salvini e che il Carroccio indica Manuel Scalzotto. Alla riunione della settimana entrante dovrebbe partecipar­e un terzo esponente forzista, Davide Bendinelli, secondo il quale la candidatur­a del leghista Scalzotto era già stata «bruciata» dal suo stesso partito.

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