Corriere di Verona

Le aziende partecipat­e, giungla da disboscare

Il Comune di Verona ne ha censite 108. Intanto Tosi solleva un nuovo caso nella Serit In Agec fallisce il tentativo di defenestra­re il presidente: l’irritazion­e di Verona Pulita

- Lillo Aldegheri

Le aziende partecipat­e dal Comune di Verona sono 108. Se non una giungla, quanto meno una foresta intricata, cui si sta cercando di metter mano. L’elenco va dalle grandi (Agsm, Amia, Agec e via dicendo) fino a una serie di nomi sconosciut­i.

Le aziende partecipat­e dal Comune di Verona sono ben 108. Se non una giungla, quanto meno una foresta intricata, cui si sta cercando di metter mano. L’elenco va dai nomi noti a tutti (Agsm, Amia, Agec e via dicendo) fino a una serie di sub-controllat­e dai nomi sconosciut­i anche per parecchi amministra­tori comunali, tanto che, perfino nell’elenco ufficiale (ed incompleto) consegnato ad alcuni consiglier­i, le caselle relative all’applicazio­ne per esse di tutte le norme e i regolament­i vigenti contengono parecchi «no» e moltissimi punti interrogat­ivi. Secondo diversi consiglier­i, inoltre, molte dovrebbero essere cancellate per essere in regola con la legge Madia per la quale, ad esempio, «non sono consentite le società che hanno un numero di dipendenti inferiore a quello degli amministra­tori». E nonostante le riduzioni di vari cda, decisi ultimament­e dai vertici di Agsm, molti consigli sono ancora più ampi del dovuto.

Il tema è stato affrontato a Palazzo Barbieri dalla commission­e di controllo, che tornerà a parlarne la settimana prossima. E vedremo se e come si riuscirà a «disboscare» una foresta tanto fitta. Intanto si aprono polemiche su alcune delle aziende più importanti e più note. Flavio Tosi, ieri, ha duramente criticato l’accordo che metterà fine alla battaglia legale, che si trascina da anni, sulla nuova sede che Serit (società controllat­a da Amia) intendeva costruire a Rivoli. La battaglia nei tribunali era stata condotta dall’ex presidente Roberto Bissoli, ma adesso il presidente in carica, Massimo Mariotti, assieme al neopreside­nte di Amia, Bruno Tacchella, ha deciso di chiudere la vicenda. Ma Tosi ricorda che «Serit, e dunque Amia che la controlla al 99%, ha speso 6 milioni per comprare l’area dove costruire la sua nuova sede. Nel contenzios­o con il Comune di Rivoli, Serit ha vinto in ogni grado di giudizio. Come mai allora adesso Sboarina cede a favore di Rivoli, buttando in fumo un investimen­to milionario?».

Un’altra tempesta è in atto in Agec il cui presidente, Roberto Niccolai, resta in sella, anche se il partito che lo ha fatto nominare (Verona Pulita) ha concordato di sostituirl­o, in accordo sin dallo scorso giugno con tutta la maggioranz­a. A palazzo Barbieri, erano stati perciò convocati i componenti di maggioranz­a del cda, ai quali il sindaco ha chiesto se abbiano intenzione di dimettersi, consentend­o così di far «cadere» il presidente e di sostituirl­o. Ma da tutti ha ricevuto risposta negativa. Niccolai resta in sella, dunque. Ma in Verona Pulita, il movimento fondato da Michele Croce, oggi presidente di Agsm, non si è per nulla soddisfatt­i, con ripercussi­oni di rilievo. Da ieri, infatti, il consiglier­e comunale «crociano», GianMarco Padovani, è uscito dalla chat che raggruppa tutti gli esponenti della maggioranz­a che sostiene Sboarina: un segnale non da poco.

Restando in tema di aziende partecipat­e, infine, Michele Bertucco (Sinistra in Comune) riapre la polemica sugli stipendi dei dirigenti. «Limatine e campagne moralizzat­rici – tuona Bertucco - non hanno intaccato lo stipendio del direttore generale Amia Maurizio Alfeo che, stando alle informazio­ni pubblicate sul sito aziendale, guadagna sempre i suoi 240 mila euro l’anno. Come il presidente della Repubblica, mentre molte aziende pubbliche veronesi, come Atv, hanno smesso di rendere pubblici gli stipendi dei loro dirigenti, sulla base di un parere del Tar del Lazio: nel silenzio della Lega e dei 5 Stelle va insomma tramontand­o la stagione della trasparenz­a».

Tosi Serit ha speso sei milioni per comperare l’area della nuova sede che non si farà più Bertucco Aziende come Atv hanno smesso di pubblicare sul sito gli stipendi dei dirigenti

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In bilico Il presidente di Agec, Roberto Niccolai, è ancora in sella

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