Il commissario rassicura: «Pronti i soldi della Bray»
I 9 milioni di contributo alla Fondazione Arena «sono in viaggio» e dovrebbero arrivare in tempi brevi. È quanto detto alla Commissione Cultura del Senato da Gianluca Sole, commissario straordinario per il risanamento delle Fondazioni liriche.
I 9 milioni di contributo alla Fondazione lirica Arena di Verona «sono in viaggio» e dovrebbero arrivare in tempi ragionevolmente brevi. È questa la notizia più rilevante emersa ieri pomeriggio dall’audizione, alla Commissione Cultura del Senato, di Gianluca Sole, commissario straordinario del Governo per il risanamento delle Fondazioni liriche.
L’incontro ha dedicato ampio spazio alla situazione dell’Arena, anche sulla base di diverse domande poste dal senatore veronese del Pd, Vincenzo D’Arienzo. Proprio D’Arienzo ha sollevato il tema della mancata erogazione di quei 9 milioni, stanziati nell’ambito della legge Bray contestualmente al varo del piano di risanamento e attesi da parecchio tempo dalla Fondazione scaligera. E Sole ha risposto senza esitazioni che «l’iter per quell’erogazione è iniziato ed è in fase avanzata al Ministero dell’Economia» aggiungendo di non avere «alcun elemento» per pensare ad ostacoli o a problematiche particolari. Quei soldi sono destinati a ripagare i creditori, con cui la Fondazione si sta accordando per uno «sconto», alleggerendo così il monte di debiti a breve termine che sfiora i 27 milioni.
Una notizia positiva, cui però vanno aggiunti alcuni elementi più in chiaroscuro. Sole ha infatti detto di non aver preso in considerazione cosa potrà accadere nel 2019, quando scadranno i tempi della secca alternativa tra risanamento economico e rischio di liquidazione dell’ente. D’Arienzo ha spiegato come, a suo avviso, le strade siano due: o un aumento dei contributi statali attraverso il Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo) oppure una decisione drastica di nazionalizzazione. Il Commissario ha sostanzialmente eluso anche un’ulteriore domanda di D’Arienzo sulle attività della Fondazione veronese che esulano dai suoi compiti specifici, quali la gestione del museo AMO ed i concerti rock e pop in Arena.
Più in generale, lo stesso Sole, nella sua relazione introduttiva, non ha lasciato grandi spazi di ottimismo sul futuro delle 9 Fondazioni liriche italiane (su 14) che hanno ottenuto, come Verona, l’accesso ai Piani di risanamento stabiliti dalla Legge Bray.
Secondo il Commissario, infatti, «dai dati fino al primo semestre 2018, il riequilibrio economico è un risultato conseguito da gran parte di esse» ma ciò non garantisce «che l’auspicato risanamento sia conseguito in tempi brevi». Nella relazione si tocca anche il punto nodale, in questo momento, delle discussioni a Verona, perché secondo il Commissario «lo stesso modello di governance delle Fondazioni avrebbe forse bisogno di un profondo ripensamento delle strutture e delle relazioni, in modo da assicurare snellezza gestionale e orientamenti marcatamente imprenditoriali». La priorità, aggiunge Sole, «è rappresentata dall’esigenza di intervenire sul debito e sul fabbisogno di ricapitalizzazione delle fondazioni». Per queste ragioni «appare inevitabile sollecitare una nuova iniziativa governativa a sostegno delle Fondazioni», con «nuovi finanziamenti agevolati volti al consolidamento dello stock di debito a breve termine”, ma anche “una disciplina speciale per i rapporti di lavoro, capace di preservare per i lavoratori tutele adeguate ma, al contempo, di non esporre più le Fondazioni a pesantissimi contenziosi».