Corriere di Verona

De Biasi: «D’Anna all’ultima chiamata? Io sono per aspettare gli allenatori»

Chievo, il trevigiano ex ct dell’Albania: bisogna lavorare di più sulla fase difensiva

- di Matteo Sorio Matteo Sorio

Il Chievo d’oggi in tre flash. «Non sta facendo punti nelle partite che contano». «Prende troppi gol». «Davanti soffre la partenza di Inglese». Però: «Il tempo c’è e io sono per darlo, il tempo, agli allenatori». L’allenatore — quello che parla — è Gianni De Biasi, 62 anni, 133 panchine in A e 110 in B, ultime esperienze con la nazionale dell’Albania e poi con un club, l’Alaves (Spagna), trevigiano di Sarmede dunque veneto e dunque interessat­o, da osservator­e esterno, alla crisi dell’unica squadra veneta di A, il Chievo. Come vede il Chievo d’oggi, De Biasi?

«Tutto sommato credo sappia che campionato deve fare. Salvo alla 38esima, può guardarla anche così. Due punti li ha fatti, senza penalizzaz­ione sarebbe a -5 dalla quart’ultima. Chiaro, se uno osserva la classifica adesso dice “dove vuoi andare, tanto non ce la fai”. Io penso che il problema principale sia la differenza reti di -11. Chi prende troppi gol resta sempre indietro. Bisogna lavorare sulla fase difensiva, cercare di non far mai calare il morale, la tensione, la voglia di credere a un campionato che sarà comunque difficile. L’esempio è il Crotone che si salvò due stagioni fa con Nicola». Il ko casalingo col Torino?

«Lì il Chievo ha subìto più tiri di quanti ne abbia fatti. Chiaro che se perdi in casa con l’Udinese in una partita tranquilla­mente da pareggio, con l’Empoli fai 0-0, non cerchi di battere il Genoa a Marassi… non è contro la Juve che il Chievo deve fare risultato. Poi tra il dire e il fare va capita la qualità del gruppo allenato da D’Anna».

Gruppo indebolito dalle partenze di Castro e Inglese fra mediana e attacco…

«Uno come Inglese, per squadre come il Chievo, con la sua capacità di attaccare la profondità e farsi sentire su tutto l’arco offensivo, è fondamenta­le. Poi dipende anche da come riesci a sostituirl­i, i giocatori così. Però sentivo D’Anna dopo il Torino, mi sembrava abbastanza sereno, convinto del fatto suo. Io sono per aspettare gli allenatori e se posso li difendo».

D’Anna è all’ultima chiamata anche se col Milan pare la classica gara segnata già in partenza: come la vede?

«Il Milan ha risposto molto bene col Sassuolo, vincendo una partita importante contro una squadra in buonissima condizione e senza avere il proprio uomo di punta, Higuain. Il fatto che siano riusciti a fare quel tipo di gara, giocando di fatto senza attaccanti di ruolo, significa che si stanno ritrovando. Ogni partita inizia da zero a zero: sicurament­e, per il Chievo, l’ostacolo è molto duro».

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Trevigiano Gianni De Biasi, 62 anni, allenatore e commissari­o tecnico

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