«Facciamo un giro virtuale su Marte»
Marineris City, il progetto ideato da tre veneti (con lo zampino della Nasa)
Più vero del vero, benché virtuale. La State of Art Academy di San Donà ha vinto la più importante competizione mondiale di realtà virtuale grazie alla creazione dettagliata di un agglomerato urbano sul pianeta Marte. Il progetto creato da tre veneti si chiama «Marineris City» e propone un viaggio virtuale all’interno della colonia sul pianeta rosso. «Abbiamo agito su una porzione della planimetria di Marte fornita dalla Nasa», spiegano.
A camminarci sopra quasi si scivola. Le sue strade sono lunghi e lucidi pannelli fotovoltaici. Di terrestre solo il verde delle serre a cupola, che spuntano come funghi ai margini della carreggiata. Il resto è tutto marziano. Dieci passi a destra e tocca la precedenza a un carro mezzi blindato. Il lasciapassare lo dà un semaforo fluttuante a fiamma, che inaugura la zona industriale: reattori a fissione nucleare, trivelle e impianti ad estrazione del ghiaccio tocca guardarli col naso all’insù per quanto alti. E poi centri di ricerca, viadotti e quel terriccio inconfondibile ai margini della strada che ha fatto del pianeta rosso il suo tratto distintivo. Il tutto sovrastato da un’enorme torre di controllo che s’affaccia su Valles Marineris, nella zona orientale della regione Tharsis, in piena fascia equatoriale.
Una valle che è sette volte il Grand Canyon e darà il nome alla prima città di Marte, potenziale urbano da un milione di abitanti. E quel milione di noi, quando si trasferirà lì, per sopravvivere all’aria rarefatta vivrà sottoterra, in condomini a quaranta metri di profondità, dai portoni d’ingresso futuristici multistrato partoriti in loco dalle stampanti 3d. Non è un sogno, non è un romanzo e nemmeno un videogame. Anche se da pochi giorni bastano una mascherina e un joystick per visitarla tutta, perlomeno virtualmente. È la città marziana su carta che ha preso vita grazie alla realtà virtuale. Si chiama Marineris city e l’ha creata la State of Art Academy che l’ha presentata a Mogliano Veneto. Ci vogliono 15 minuti esatti di camminata per un giro completo in superficie. E a pensare che a progettarla in un mese, notti bianche incluse, sono stati tre geni nostrani di una piccola azienda del sandonatese non ci si crede. Hanno superato in ingegno 1.200 artisti del digitale provenienti da tutto il mondo. La dettagliatissima proiezione è valsa loro il primo premio nella competizione mondiale «Mars home planet rendering», indetta da Hp e Nvidia. Tra i membri della giuria hanno colpito anche la responsabile biologa della Nasa Darlene Lim e il presidente della Dreamworks animation Chris De Faria. «Abbiamo agito su una porzione della planimetria di Marte fornita dalla Nasa, considerando l’aria non respirabile, i gradi solari più forti e la differenza di gravità» dice uno dei tre, l’art director Roberto De Rose. Sopra quella porzione marziana 400 strutture innovative disegnate interamente dai tre, che di solito si occupano di progetti architettonici virtuali sì, ma «terrestri». Tutto fattibile in loco, a detta loro: «Abbiamo pensato - continua - a dei robot che in autonomia, sfruttando l’energia solare, sintetizzino la sabbia di Marte facendola diventare solida, da utilizzare poi come materiale di costruzione».
Uno scenario possibilista quello di Marineris city, tocca dirlo, considerati i cambiamenti climatici che ogni anno accorciano la vita al nostro pianeta d’origine. «Ora vogliamo capire se l’Hp vorrà passare a una fase successiva di questo progetto. Da ciò che abbiamo capito sì» ha spiegato Manuela Grandesso, ceo di State of art. Ieri mattina è giunta per l’azienda anche la menzione di merito da Unioncamere Veneto. In arrivo pure quella della città di San Donà di Piave.