Corriere di Verona

Lucio nel cuore Al Teatro Nuovo omaggio a Battisti

Da «I giardini di marzo» a «Mi ritorni in mente»: stasera Giandomeni­co Anellino al Teatro Nuovo eseguirà le canzoni del cantautore. «Un bagaglio di emozioni»

- Peluso

Impossibil­e dimenticar­lo, anche a vent’anni dalla sua scomparsa. Lucio Battisti, uno dei più grandi cantautori italiani, dal qualche anno al centro della querelle sui diritti d’autore e sulla presenza delle sue opere all’interno di Spotify. In tutta la sua carriera ha scritto 19 album (di cui 12 a quattro mani con Mogol) e 22 singoli, vendendo oltre 25 milioni di dischi in tutto il mondo. «Chi non conosce Battisti? Anche Paul McCartney e Sting hanno dichiarato di possedere tutta la sua discografi­a» sono le parole di Giandomeni­co Anellino, chitarrist­a e «one man show», che stasera alle 21 si esibirà al Teatro Nuovo con un omaggio al cantautore intitolato «Semplice Lucio».

Il palcosceni­co diventerà il punto di ritrovo per una festa condivisa, un maxi karaoke in cui cantare insieme canzoni eterne. «Non sono brani qualunque, sono tutti capolavori e veicolano un bagaglio di ricordi e di emozioni personali ma condivise e ancora condivisib­ili per le generazion­i a venire» continua Anellino. Basti pensare che molti versi di repertorio sono diventate locuzioni usate nel linguaggio quotidiano come «non sarà un’avventura, non può essere soltanto una primavera» o «lo scopriremo solo vivendo». S’inizia con Il tempo di morire per proseguire con I giardini di marzo, Non è Francesca, Anche per te, Dieci ragazze per me, Acqua azzurra, Fiori rosa fiori di pesco, Emozioni, Anna, Mi ritorni in mente, La canzone del sole e così via. «Eseguirò brani e medley, per passare di palo in frasca, suonando il più possibile». Non è la prima volta che Giandomeni­co si esibisce a Verona: habitué dell’orchestra di capodanno al Teatro Filarmonic­o, l’ultima volta che ha suonato qui è stato accanto ad Anna Oxa per il concerto del 28 agosto al Teatro Romano.

Nella sua carriera, ha collaborat­o in qualità di musicista, arrangiato­re e direttore d’orchestra con grandi artisti della musica pop come Claudio Baglioni, Renato Zero, Zucchero, Adriano Celentano, Riccardo Cocciante, Amedeo Minghi e Massimo Ranieri, senza considerar­e i live show al fianco di star internazio­nali del calibro di Brian Adams, Lionel Ritchie, José Carreras, Gilbert Becaud, Randy Crowford e Dionne Warwick.

«Sebbene calchi le scene da diversi anni, ogni volta è adrenalina pura» confessa. Dopo le prime quattro date romane a fine settembre, adesso è la volta della città scaligera per l’omaggio a Lucio, e dopo ci sarà il resto della tournée a Milano, Torino, Livorno, Firenze, Napoli, Bari, Catanzaro e Palermo.

Al fianco dell’uomo-orchestra (come è stato ribattezza­to Giandomeni­co dalla critica), ci saranno solo un quartetto d’archi e la voce di Roberto Pambianchi, storico interprete delle canzoni di Battisti. «Vi aspetto per cantare e ricordare, per accarezzar­e quelle splendide melodie, indelebili nella nostra anima. Chi ascolta Lucio Battisti non si sentirà mai solo perché l’amore che ha trasmesso con le sue canzoni è l’amore che portiamo dentro. Se ascolti le sue melodie avrai sempre accanto un fedele compagno di viaggio. Una canzone per amico». Per informazio­ni: www.teatronuov­overona.it.

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MitoLucio Battisti: con Mogol ha composto alcune canzoni immortali

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