De Chirico, un viaggio sospeso tra enigma e sogno
«Niente è ciò che sembra. E partendo da questo concetto, Giorgio De Chirico ha decontestualizzato personaggi e oggetti inserendoli in quell’arte della metafisica che dal grande maestro ha preso i natali. Ebbene, l’arte della sua «metafisica» è arrivata ad Ala in una mostra, inaugurata ieri a Palazzo Pizzini, dal nome evocativo quanto calzante: «Il museo delle stranezze». Un’esposizione che raccoglie diverse opere, alcune delle quali inedite, organizzata da Art Action e curata da Azzurra Casiraghi e Brasilia Pellegrinelli in collaborazione con il Comune di Ala e il suo ufficio cultura.
«Le opere provengono da una più grande collezione privata di De Chirico e raccontano le invenzioni e le stranezze di uno degli artisti italiani più noti e influenti del Novecento – spiega Casiraghi – Una collezione non nata per essere comprata o venduta, ma raccolta e ricercata negli anni con passione e fine ricerca. Le opere hanno quindi una valenza importantissima perché raccontano l’artista nel suo percorso». «Il museo delle stranezze di Giorgio De Chirico» conduce dunque lo spettatore in un viaggio tra enigma e sogno, elemento che è sempre stato filo conduttore dell’arte del pittore. Le desolate piazze d’Italia vengono illuminate da un timido sole autunnale, abitate da personaggi misteriosi ispirati dalle storie della mitologia greca e dalla profonda consapevolezza dei moti dell’animo umano. Gli oggetti vengono ingigantiti e spostati in posti innaturali e le prospettive vengono completamente rotte. Ogni nesso logico viene ribaltato. La mostra che è già stata esposta nei mesi scorsi a Castel Stenico, e che fino al 2 dicembre resterà in Vallagarina, raccoglie 22 opere tra litografie, acqueforti, e incisioni colorate a mano o in bianco e nero, collezionate in più di 45 anni di ricerca in Italia e all’estero.
«Molte di esse sono rarissime, ormai introvabili e molto preziose – prosegue Casiraghi - . L’allestimento è stato concepito prevedendo una distribuzione su tre sale. Nella prima sono presenti due autoritratti dell’artista e un’immagine del suo racconto
L’Hebdomeros (Ebdomero), il primo libro riconosciuto sulla metafisica; le altre due sale raccolgono alcuni suoi personaggi e i manichini metafisici. È una raccolta che va dal ’29 fino agli anni ’70 e che quindi permette di avere una panoramica completa dell’artista». Tutte le opere recano il titolo a pugno dell’autore e il timbro a secco di Casa de Chirico. Tra i quadri esposti si possono ammirare: Enigma del Pomeriggio , La Sponda Misteriosa, Zeus, I Mostri, Lo Sgombero, La Biga invincibile, Interno Metafisico, Gli Archeologi, La Fontana del Mistero.
«Il museo delle stranezze – puntualizza ancora la curatrice – è un viaggio tra lo spazio e le prospettive ribaltate di De Chirico, nelle sue inquietudini e nella sua creatività». Chiamato anche il pittore del mistero, De Chirico ha anticipato e gettato le basi di movimenti come il Dadaismo, il surrealismo e il cosiddetto realismo magico, diventando un punto di riferimento stilistico fondamentale per il Novecento pittorico e architettonico. Le sue invenzioni hanno influenzato anche l’arte nel secondo dopoguerra specialmente la pop art. «Il museo delle stranezze» sarà aperta a Palazzo Pizzini fino al 2 dicembre, nei fine settimana, il sabato dalle 16 alle 18, domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. Sarà visitabile su richiesta anche nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì (0464 674068, 0464 678751).
In mostra Palazzo Pizzini, un’esposizione con le opere insolite Apertura Ad Ala apre il Museo delle Stranezze fino al 2 dicembre