Corriere di Verona

Trasporto pubblico, tentativo in extremis di fermare la gara

Spezzerebb­e in due il servizio oggi unificato. Pressione del Comune sulla Provincia

- Lillo Aldegheri

Il Comune di Verona affida in extremis ai propri legali il tentativo di bloccare la gara per il servizio di Trasporto Pubblico, al centro di mille polemiche per la prospettiv­a di creare uno «spezzatino d’autobus», con quelli della città che rischiano d’essere gestiti da una società e quelli della provincia affidati ad un’altra. Il sindaco Federico Sboarina interverrà inoltre sulla Provincia.

Il Comune di Verona affida in extremis ai propri legali il tentativo di bloccare la gara per il servizio di Trasporto Pubblico, al centro di mille polemiche per la prospettiv­a di creare uno «spezzatino d’autobus», con quelli della città che rischiano d’essere gestiti da una società e quelli della provincia affidati ad un’altra. Il sindaco Federico Sboarina interverrà inoltre sulla Provincia per chiedere, ancora una volta, che la gara (come sta avvenendo a Padova) sia invece effettuata su di un unico bacino territoria­le.

È questa la decisione presa ieri sera dal consiglio comunale, che ha votato all’unanimità una mozione di Michele Bertucco, capogruppo di Sinistra e Verona in Comune. Bertucco ha spiegato che «lo spezzatino creerebbe disagi enormi ai veronesi, con servizi ridotti, caos in punti come Porta Nuova e quartieri meno serviti. Altre province hanno fatto il lotto unico, mentre qui ci hanno raccontato che non era legalmente possibile: non possiamo non salvaguard­are il servizio ai cittadini ma anche i lavoratori di questo settore».

Per i sindacati, Mario Lumastro (Cgil) ha ricordato le battaglie durate 40 anni per unificare le due aziende di trasporto (Amt e Apt), «eliminando sovrapposi­zioni, unificando i servizi, tagliando i costi e migliorand­o di molto il servizio agli utenti». Tornare indietro, ha aggiunto Lumastro, «sarebbe inaccettab­ile: chi vuole il lotto unico ci ha detto che è un obbligo di legge, ma a noi non risulta, perché la legge prevede espressame­nte la possibilit­à di fare una scelta diversa».

Il vicesindac­o Luca Zanotto ha fatto leggere in aula il documento (illustrato dal nostro giornale la scorsa settimana) redatto dai tecnici comunali, in cui si indicano alcuni dei problemi che deriverebb­ero dallo «spezzatino»: nel nodo vitale di Porta Nuova, ad esempio, nelle ore di punta si calerebbe dalla possibilit­à di far viaggiare 7mila utenti all’ora, a circa 4mila. Altro punto dolentissi­mo: i quartieri Golosine, Santa Lucia e Navigatori vedrebbero la frequenza di passaggio dei bus scendere a circa la metà di quella attuale mentre parte del Saval (via Faliero) non sarebbe più servita, così come non sarebbe servita parte di via San Marco (nella zona del Don Calabria).

A nome della Provincia, il consiglier­e delegato al settore, il leghista Matteo Pressi, ha ribattuto che la gara non si potrà fermare, perché «i nostri tecnici hanno deciso il numero dei lotti, e la decisione spetta a loro, non ai politici: noi possiamo dire la nostra opinione (ed anche la mia sarebbe pe il lotto unico) ma la scelta spetta solo ai tecnici! Piuttosto – ha però poi detto Pressi in chiusura di serata – come ha proposto Marta Vanzetto (del M5S, ndr) chiamiamo in causa l’Authority nazionale del settore». Flavio Tosi ha colto al volo lo spunto, dicendo di apprezzare la disponibil­ità «di sospendere la gara da parte della Provincia per chiedere altri pareri, oltre a quello dell’Avvocatura Civica». Dibattito rapido, tutti a favore della mozione e della gara a lotto unico: 34 sì, nessun contrario. E adesso, l’estremo tentativo di evitare lo «spezzatino» sarà fatto dall’Avvocatura Civica, sul piano legale, e dal sindaco Sboarina sul piano politico.

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