Padova, via alla «Cernobbio rosa» Destro: donne ancora ai margini
Tutto è iniziato al teatro Verdi, a cavallo del nuovo millennio. All’epoca il sindaco di Padova era una donna, Giustina Destro. Una mosca bianca: più che ora la presenza femminile nella politica era l’eccezione. Adesso, diciotto anni dopo, il nuovo parlamento ha una composizione molto più «rosa», nonostante si sia ancora lontani dalla parità. Nei consigli d’amministrazione delle imprese, le donne sono passate dal 5,6% al 35%. Se ne iniziò a parlare proprio in quel forum, che negli ambienti economici si è guadagnato la fama di «Cernobbio al femminile». Superata la maggiore età (siamo alla diciannovesima edizione) «Donne, economia e potere», organizzato dalla fondazione Marisa Bellisario, riparte dalla città del Santo. Oggi nelle sale del palazzo della Ragione, alle 15,30, inizieranno i workshop, suddivisi in quattro tavoli di discussione dedicati alla crescita dei territori, alla new economy, alla cultura e all’empowerment femminile. Tra i presenti, economisti, produttori, giornalisti, intellettuali. Ovviamente le donne fanno la parte del leone, ma anche gli uomini sono ampiamente rappresentati: C’è Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Veneto e Vera Slepoj, psicologa e psicoterapeauta; c’è Elena Miroglio, uno dei volti chiavi della moda italiana contemporanea, e Ferruccio de Bortoli, giornalista, ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore. C’è Paola Scarpa di Google Italia e c’ è Maurizio Corbetta, direttore del centro di neuroscienza dell’università di Padova. C’è anche la prima madrina, l’ex sindaco Destro, che interverrà dopo i saluti di rito del suo successore Sergio Giordani.
«Cos’è cambiato in tutti questi anni? - si chiede - Diciamo che sono stati fatti dei passi in avanti, ma c’è ancora molta strada da fare. La battaglia sulle quote di genere va portata a compimento, in molti ambiti lavorativi le donne sono escluse», Per Destro, «le idee che possono arrivare dalle donne sono ora più che mai fondamentali per superare la situazione di crisi in cui versa il nostro Pamondo ese. Questo perché la presenza femminile è garanzia di confronto, di ascolto, tutti elementi fondamentali nel grande chiasso contemporaneo». Ecco perché al Palazzo della Ragione si parlerà anche di disoccupazione e prospettive generazionali. Si faranno luce sulle situazioni «critiche». Una su tutte, il accademico. «Non possiamo accettare di vivere in un Paese in cui le donne, che ormai surclassano gli uomini per quanto riguarda il numero di laureati, non riescano ad avanzare nella carriera universitaria», denuncia Lella Golfo, presidente della fondazione Bellisario, anche lei presente a Padova. «Ci sono ancora molte sacche in cui le donne sono ai margini - prosegue Golfo - in politica, i ruoli di vertice ci sono ancora preclusi». Almeno, a marzo, è caduto un bastione, quello della presidente del Senato: Elisabetta Casellati interverrà domani prima del convegno su «Democrazia e populismo», nel corso dei quale verranno presentati dei dati inediti elaborati da Euromedia. «La “conquista” del Senato, della seconda carica dello Stato è senza dubbio un passaggio importante - osserva Golfo ma c’è ancora molto da fare.E il meglio verrà dopo. Quando si riuscì a far passare la legge sulle quote in azienda tutti erano scettici. Ora non solo quella normativa sta funzionando, ma ce la vogliono pure copiare all’estero».