Il no grillino al tunnel che Verona attende
«I costi dell’opera sono superiori ai benefici, quindi non deve proseguire. Si deve bloccare il lavoro per investire sulla mobilità sostenibile». Tempi duri per il tunnel del Brennero, attesissimo anche a Verona dove tutto il comparto della logistica che gravita sul Quadrante Europa guarda naturalmente a nord. A mettere un macigno sull’opera ferroviaria, pure gradita al ministro delle infrastrutture Toninelli, è il collega di governo e di partito: il ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, che ieri a Bolzano si è concesso esternazioni lapidarie su un’infrastruttura da 8,3 miliardi di euro con cantieri aperti, lavori in corso e completamento previsto nel 2027. Eppure la linea di pensiero interna al movimento grillino non è affatto uniforme: se per Toninelli il tunnel del Brennero era un’opera «strategica e di utilità fondamentale», per Fraccaro si può chiudere baracca e burattini e mandare le ruspe a casa. «Aspettare una fantamega-opera che costa miliardi per garantire un’aria decente ai nostri cittadini — attacca il ministro trentino — è una presa in giro. Investire sul tunnel vorrebbe dire respirare per 30 anni inquinamento. Vogliamo aspettare per fare qualche favore all’Impregilo di turno? Investiamo sul trasporto pubblico gratuito. come in Estonia». In attesa di copiare i Paesi baltici, l’obiettivo di Fraccaro è chiaro: «Investiamo sulla mobilità sostenibile e dopo preoccupiamoci del Bbt. Lavoreremo affinché gli utili che arrivano dai ricavi dell’A22 non vadano a finanziare un’opera i cui costi sono superiori ai benefici».
Con lo stop al tunnel «dopo il blocco della AC/AV Brescia-Verona, è più che concreto l’azzeramento di tutte le nostre prospettive di crescita, tipiche di un territorio che per la posizione geografica usufruirebbe tantissimo dei benefici che la logistica comporterebbe» dice il senatore veronese del Pd Vincenzo D’Arienzo, per cui è ora chiara la ragione dello stallo sulla concessione dell’A22, poiché con il rinnovo Autobrennero dovrà versare 1,6 miliardi proprio al corridoio del Brennero.