Una difesa da rimodellare, Ventura la pensa a tre
Con 19 reti al passivo la retroguardia del Chievo fa acqua: con l’Atalanta il cambio in corsa
Le analisi del paziente sono sul tavolo del medico alla «clinica Veronello»: i malanni derivano dalle basse difese immunitarie.
Il Chievo porta il fardello di 19 reti al passivo; peggio in tutta la serie A ha fatto solo il Frosinone che sul groppone ne ha caricati 21; distanti, il podio del pianto se lo condividono Genoa e Sassuolo, che tuttavia godono di buona salute in virtù di attacchi prolifici. Se non fosse per le parate di Sorrentino (con 35 interventi è la terza saracinesca della serie A), sul libro mastro i conti verserebbero in un rosso ancor più profondo. Il dottor Giampiero Ventura studia il ricostituente da somministrare. La soluzione pare stia nella difesa a tre, sulla quale il tecnico genovese sta lavorando sin dal giorno del suo arrivo. Uno spartito che suona quasi obbligato come effetto delle scelte societarie fatte in estate più sul fronte delle uscite che delle entrate. Via i tre vecchietti Dainelli (dirige la retroguardia a Livorno), Gobbi (gioca a Parma) e Gamberini (ha appeso le scarpe al chiodo), sono arrivati Rossettini, Barba e il giovane Tanasijevic che, dopo fugaci apparizioni estive, è oggi quasi un oggetto misterioso. Uno dei problemi emersi già in fase di preparazione estiva, è la mancanza di un laterale sinistro naturale.
Il tassello per coprire la casella lasciata libera da Gobbi (domanda: perché non trattenerlo ancora un anno?) è stato individuato in Federico Barba, il quale tuttavia nasce come difensore centrale e alla fascia dà, legittimamente, ancora del «lei». Dopo gli scempi di Firenze alla seconda giornata Pawel Jaroszynski, in campo lo scorso anno in undici occasioni (9 da titolare e due partendo dalla panchina), lo sì è rivisto per una dozzina di minuti a San Siro a frittata già bella che servita. Se in organico è l’unico terzino sinistro puro, sul recupero del fante di Lublino varrebbe la pena di lavorare. Oltre a Barba per colmare la lacuna si è fatto ricorso a Fabrizio Cacciatore, che però ha il suo habitat a destra. Insomma, si è proceduto a ripieghi. Il problema c’è e per aggirarlo come logica conseguenza Ventura è orientato a svoltare su un cambio dell’assetto difensivo attraverso lo schieramento a tre. Ecco quindi che qui la coperta si fa subito lunga: Tomovic, Bani, Rossettini, Barba (Tanasijevic, nel caso), con Cacciatore e Depaoli in corsia. 3-5-2 la nuova formula algebrica; un Chievo con uno spirito diverso è la ricetta per renderla subito efficace.