Corriere di Verona

Tornano a disposizio­ne i giocatori in Nazionale

- Matteo Fontana

Di nuovo in gruppo i nazionali dell’Hellas. A disposizio­ne Balkovec, Kumbulla, Danzi, Saveljevs, Lee e Tupta. Intanto il club ha vinto il ricorso contro la sconfitta a tavolino della Primavera con il Padova: ripristina­to il 3-2. Rigettato il reclamo del Cosenza per il 3-0 d’ufficio dovuto alle condizioni del terreno di gioco del San Vito-Marulla.

L’aria del derby si fa più calda, due giorni a Venezia-Verona. Samuel Di Carmine e Alberto Almici hanno recuperato appieno dagli infortuni che li hanno frenati nelle scorse settimane e Fabio Grosso ha meno motivi di preoccupaz­ione, stante lo stop per Ryder Matos dopo la lesione muscolare riportata con il Lecce.

Salgono anche le quotazioni di Antonino Ragusa per la sostituzio­ne del brasiliano, pedina fondamenta­le nella scacchiera di gioco di Grosso. C’è grande fermento nella tifoseria dell’Hellas per la trasferta al Penzo. Con 1352 biglietti «bruciati» nel giro di un giorno, il settore ospiti dell’impianto di Sant’Elena è andato esaurito e la richiesta del club gialloblù di avere un’ulteriore porzione di ticket è stata rigettata dalla questura. Motivi di ordine pubblico, gli stessi che hanno imposto di sospendere la vendita online dei tagliandi: il rischio di trovare situazioni di mescolanza tra diverse fazioni nelle zone abitualmen­te riservate ai supporter locali ha consigliat­o gli organismi competenti a prendere questo provvedime­nto. Comunque sia, il derby ha già contorni fascinosi. Tra veronesi e veneziani, si andrà verso le cinquemila presenze. Non fosse per le disposizio­ni di legge, lo scenario sarebbe stato molto più abbondante ma anche così il contesto sarà senza dubbio quanto mai interessan­te, ingioiella­to anche dal valore ineguaglia­bile di poter giocare una partita, in notturna, in laguna.

Tant’è, l’incontro presenta un copione avvincente: con l’Hellas che non può restare fermo, dopo la doppia sconfitta subita prima della sosta, e il Venezia che deve ripartire. Insomma, sono tre punti che pesano parecchio quelli in palio in questo derby, per più di un motivo. E il Verona, guardando anche a cosa succederà questa sera alle 21 al Picco tra Spezia e Pescara, potrebbe anche cercare i gettoni necessari per riprenders­i il primato in vetta alla classifica. Il derby, in Laguna, non si gioca dal 7 dicembre 2008. Clima freddo, trasferta vietata ai tifosi del Verona, nell’Hellas di Gian Marco Remondina spiccava il talento di Marco Parolo. La partita finì 0-0. A Venezia, quella domenica, tornò a seguire la squadra Piero Arvedi, il patron che, per alcuni mesi, era stato costretto a casa, nella villa di Cavalcasel­le, per curare una bronchite. Passarono quattordic­i giorni e un incidente stradale, al rientro dalla gara di Cesena, lo ridusse in fin di vita.

Il conte spirò a marzo 2009, col Verona transitato a Giovanni Martinelli. Quanto ai risultati, l’Hellas non vince al Penzo dal 2004: fu un successo epico e che portò alla salvezza in un campionato di serie B che per i colori gialloblù si era messo malissimo, al punto da intraveder­e lo spettro della retrocessi­one. Ma arrivò il gol di Adailton, strepitoso bis di Mihalcea, con una tiro che concluse una cavalcata coast-to-coast. L’Hellas ci riprova domenica e mette insieme la voglia di ritornare a vincere con la necessità di evitare tutte le trappole disseminat­e sul terreno del Penzo dall’Uomo Ragno.

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