Oro, titoli e petrolio: 4,5 milioni in fumo Il broker a processo
A giudizio finto promoter e consorte. Pm e 112 vittime in aula: in fumo 4,5 milioni
Anni di raggiri perpetrati ai danni dei clienti, oltre 4 milioni e mezzo di euro andati «in fumo», più di un centinaio di parti lese nell’ambito di una maxi truffa a cui solo un’azione mirata di Fiamme gialle e procura è riuscita a porre fine. Sono solo alcune delle coordinate del mega processo che tra 3 mesi esatti si aprirà all’ex Mastino nei confronti di Silvano Castagna, 46 anni, il broker «abusivo» rinviato a giudizio ieri.
Anni di raggiri perpetrati ai danni dei clienti, oltre 4 milioni e mezzo di euro andati «in fumo», più di un centinaio di parti lese nell’ambito di una maxi truffa a cui solo un’azione mirata di Fiamme gialle e procura è riuscita a porre fine.
Sono solo alcune delle coordinate del mega processo che tra 3 mesi esatti si aprirà all’ex Mastino nei confronti di Silvano Castagna, 46 anni, il broker «abusivo» di Sommacampagna arrestato (ai domiciliari) a maggio 2017 dopo una raffica di denunce e di accertamenti «sul campo» attuati dalla Finanza con la regia del pm Federica Ormanni.
Ieri, su richiesta dello stesso magistrato che ha condotto le indagini, il gup Luciano Gorra ha infatti disposto il rinvio a giudizio del broker «abusivo»: significa che, a partire dalla prima udienza calendarizzata per metà gennaio di fronte al giudice Alessia Silvi, Castagna (che è assistito dall’avvocato Luca Tirapelle) dovrà difendersi da 4 ipotesi di reato. Dalla raccolta abusiva del risparmio alla mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi, dall’appropriazione indebita all’autoriciclaggio: per anni, stando al quadro tratteggiato dagli inquirenti, avrebbe «ingannato» 112 vittime in concorso con la moglie (rappresentata dal legale Giovanni Maccagnani e anche lei, ieri, rinviata a giudizio dal gup Gorra), di professione (così, almeno, all’epoca dei fatti) assistente di volo presso Air Italy del gruppo Meridiana Fly (compagnie aeree che risultano estranee a qualsiasi contestazione, ndr). Sarebbe stata proprio la consorte, stando alle accuse, a porre in contatto il marito con alcuni dei raggirati, quelli che operavano con lei al Catullo. Somme raccolte, ma mai restituite, pari a oltre 4 milioni e mezzo di euro che sarebbero state spese oltre che in titoli a rischio sulle Borse di mezzo mondo perfino in once d’oro e barili di petrolio. «Gli accertamentiscrisse il gip Raffaele Ferraro in oltre 80 pagine di ordinanza - hanno reso evidente che l’attività di raccolta del risparmio e di acquisizione di nuovi clienti è stata svolta anche dalla moglie che, giovandosi della professione di assistente di volo, ha raccolto denaro tra numerosi colleghi e piloti».
A restare invischiati nella rete dei coniugi, sarebbero stati anche pensionati, dipendenti pubblici e privati nonché diversi imprenditori, ai quali il promotore abusivo avrebbe promesso guadagni vertiginosi, anche superiori al 15% del capitale affidato. Non è finita perché, dalle intercettazioni, è addirittura emerso che dopo le prime querele presentate a suo carico, Castagna non solo voleva controdenunciare, ma perfino chiedere i danni alle sue vittime. Sono stati proprio i raggirati a mettere gli inquirenti sulle tracce della coppia: tra le decine di clienti «ingannati», figuravano perfino parenti di entrambi. Come, ad esempio, un fratello di lei e l’anziana (79 anni) zia del broker: anche a lei, come agli altri malcapitati, sarebbero stati promessi «guadagni d’oro».